“Praticamente Rodari”: la tappa di Materia ha fatto il punto sul viaggio tra creatività e didattica
Laboratori, parole e partecipazione collettiva per riflettere sul pensiero pedagogico di Rodari e rilanciare nuove prospettive educative

Giovedì 15 maggio a Materia Spazio Libero si è svolto un momento di sintesi e confronto nell’ambito di Praticamente Rodari, festival ispirato all’opera e al pensiero pedagogico di Gianni Rodari. L’incontro ha permesso di riflettere sulle attività svolte nelle tappe precedenti, mettendo in luce idee, pratiche e prospettive educative emerse lungo il cammino.
Il festival rappresenta un’occasione per riscoprire la forza narrativa dell’autore e l’attualità dei suoi messaggi, validi per tutte le età. Un percorso che collega simbolicamente Gavirate, luogo della sua infanzia, a Omegna, sua città natale. Inaugurato il 4 maggio all’Auditorium di Gavirate, alla presenza dell’assessore di Omegna e con uno spettacolo di apertura, il festival proseguirà ancora nei prossimi giorni e si concluderà il 24 maggio con un appuntamento finale di restituzione e condivisione collettiva.
Ad aprire l’incontro a Materia è stata Marta Meggiolaro, assessora del Comune di Gavirate, che ha seguito con convinzione lo sviluppo del progetto. «Non è una commemorazione – ha ricordato – ma un festival di cui non ci si dimentica, qualcosa che ogni anno ci permette di scoprire qualcosa in più, coinvolgendo tutti, portandolo fuori dalle scuole e rendendolo interessante per tutte e tutti».
Durante il pomeriggio, guidato da Chicco e Betty Colombo, protagonisti e ideatori del festival, è stato anche proiettato un video che documentava i laboratori e le attività realizzate in collaborazione con scuole e associazioni del territorio, come il laboratorio creativo con materiali di recupero curato da Remida. Tra i temi centrali emersi: la fantasia come strumento educativo, l’inclusività nella didattica e la partecipazione attiva non solo di bambini e insegnanti, ma anche di adulti. Un principio condiviso ha attraversato tutto il lavoro: «Tutti sono creativi e possono scrivere».
Il momento conclusivo dell’incontro ha assunto una forma teatrale e collettiva: il pubblico presente è diventato voce e corpo di un’azione scenica condivisa, trasformando l’ascolto in partecipazione attiva.
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