Alla festa per la promozione di Cantù, Leonardo Okeke insulta Varese dal palco
Nuova "alzata di ingegno" del pivot che a Varese venne curato e aspettato dopo il grave infortunio, salvo poi essere cacciato per una vicenda privata

Da uno diventato famoso – al di fuori del basket – per un video insieme ad Andrea Dipré in cui inneggiava alla cocaina, non è che ci si possa aspettare chissà quale alzata di ingegno. Però, di solito, ci si augura che certe stupidaggini fatte da ragazzini con il tempo possano lasciare il posto a qualcosa di più serio, specie se nella vita si ha un ruolo da sportivo professionista e oltre a se stessi si rappresenta anche la società di appartenenza.
Invece Leonardo Okeke ci è ricascato, e pazienza se nel frattempo ha dovuto attraversare il calvario di un infortunio gravissimo ma anche il licenziamento (dopo una sospensione) per violazione del codice etico interno a causa di una vicenda privata poi (pare: non ci sono mai state ricostruzioni e versioni ufficiali) ricomposta a livello legale ma che nel frattempo aveva riallontanato il pivot dallo sport giocato.
Okeke, 21 anni, è stato attore non protagonista (4,6 punti a partita tra regular season e playoff) nella risalita in Serie A della Pallacanestro Cantù dopo che nell’estate scorsa si era fatto cacciare da Varese per la vicenda di cui sopra. E per festeggiare, nel giorno della celebrazione pubblica della promozione, ha preso il microfono sul palco lanciando il coro «Varesotto pezzo di merda» davanti ai tifosi biancoblu. (QUI il video tratto da una diretta di LE News)
Dimenticando, forse, che a Varese Okeke è stato curato – arrivava dal gravissimo infortunio avvenuto in Spagna – aspettato, fatto crescere nella squadra di Serie B e coccolato soprattutto da Luis Scola che non ha mai fatto mistero di credere in lui a livello sportivo, tanto da forzare i tempi del rientro su un parquet di Serie A.
Ora, il problema non è il coro in sé, se fosse arrivato dai tifosi canturini: sfottò e insulti sono all’ordine del giorno, saranno magari poco eleganti ma fanno parte del gioco del derby. Il problema è che a dare il vita alla cosa sia stato un atleta tesserato (la ciliegina è che in passato Okeke ha vestito anche la maglia azzurra) e che per di più lo ha fatto in pubblico. A questo punto è probabile – e auspicabile – che sia la Federazione a muoversi attraverso i propri organi, non tanto perché da queste parti ci si offenda (visto anche il livello del “lanciacori”), quanto perché dai tesserati certe scene sono inaccettabili.
AGGIORNAMENTO – A seguito della diffusione del video, Okeke su Instagram si è scusato, ha parlato di “contesto assolutamente goliardico” e spiegato di non avere intenzione di offendere i tifosi e la città. Come sempre capita in questi casi, le giustificazioni arrivano tardi, magari dopo una telefonata all’avvocato. Non se ne sentiva il bisogno.
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