Da Cannero a Ranco: le spiagge del Verbano che hanno ottenuto le Vele della “Guidablu”
Dodici le località della sponda piemontese che hanno ottenuto il riconoscimento di Legambiente e Touring Club, tre quelle della sponda Lombarda

Quali sono le migliori spiagge dal Lago Maggiore e dei piccoli laghi del territorio secondo criteri legati all’ambiente e alla sostenibilità turistica? Lo rivela la Guida Blu 2025 di Legambiente e Touring Club Italiano che anche quest’anno ha organizzato l’assegnazione delle Vele alle spiagge più belle.
Il Verbano piemontese vede classificate ben 12 località su 78 comuni lacustri di 9 regioni italiane. 5 vele a Cannero Riviera (VB), 4 a Verbania (VB) e Cannobio (VB), 3 a Oggebbio (VB), Ghiffa (VB), Baveno (VB), Meina (NO), Lesa (NO), Dormelletto (NO), Belgirate (VB) e 2 vele a Stresa (VB) e Arona (NO)
Le località della sponda lombarda inserite nella Guida TCI/Legambiente sono invece Maccagno, Ispra e Ranco con tre vele. Tra le altre località piemontesi premiate anche Orta San Giulio (No) che conferma le 4 vele ottenute nelle passate edizioni.
Per ulteriori approfondimenti: https://guidablu.legambiente.it/laghi/2025
I criteri di assegnazione delle Vele di Legambiente e Touring Club Italiano.
Sono 483 i centri balneari indicati dal Touring Club. Legambiente ne ha selezionati 343, tra i quali 78 di località lacustri, sulla base dei dati raccolti sulle caratteristiche ambientali e sulla qualità dell’ospitalità.
I dati sono stati integrati dalle valutazioni espresse dai circoli locali e dagli equipaggi della Goletta Verde e di Goletta dei Laghi. Il giudizio attribuito a ciascuna località, dalle 5 vele assegnate alle migliori fino a 1 vela, è frutto di valutazioni molto approfondite.
I parametri sono suddivisi in due principali categorie: qualità ambientale e qualità dei servizi ricettivi. Così, vi saranno località naturalisticamente più significative delle premiate con le 5 vele, ma con servizi turistici non eccellenti. Altre località possono contare su strutture ricettive impeccabili in aree dove però mare o il lago e le coste sono state più compromesse. La scelta degli indicatori e la loro attribuzione a differenti macroaree ha tenuto conto di requisiti chiave, definiti in ambito europeo con il contributo della rete delle ecolabel che seguono i criteri del progetto Life “VISIT”. Questi requisiti includono l’uso del suolo, il degrado del paesaggio, la biodiversità, la gestione dei rifiuti e delle acque reflue, il trend della pressione antropica determinata dal turismo, il traffico e le politiche di incentivo alla mobilità sostenibile, la disponibilità di mezzi di trasporto a basso impatto e le politiche di decabonizzazione messe in atto nei territori.
“La Blue economy – commenta Massimiliano Caligara, presidente dl circolo Legambiente Gli Amici del Lago– rappresenta un pezzo di economia fondamentale per conseguire gli obiettivi climatici al 2030 e quelli del Green Deal europeo, ma è importante un approccio sempre più sostenibile conciliando la promozione dei settori marittimi e lacustri, nuova occupazione, la conservazione di habitat e biodiversità e definire una governance condivisa con regole chiare. Le esperienze delle località balneari a cinque vele premiate da Legambiente, insieme al Touring Club Italiano, dimostrano come ciò sia fattibile partendo da un turismo sostenibile capace di valorizzare il territorio e il capitale naturale affrontando al tempo stesso le tante problematiche ambientali come crisi climatica, inquinamento e overtourism”.
Roberto Signorelli, vicepresidente del circolo territoriale di Legambiente ha dichiarato: “Mediamente le località lacustri del Verbano Piemontese e il lago d’Orta hanno conseguito risultati molto significativi, grazie a politiche di tutela ambientale e di protezione degli ecosistemi lacustri che sono state messe in atto dalle amministrazioni, in stretta collaborazione con le comunità locali e anche grazie alla capacità di fare rete tra i diversi portatori di interesse nel territorio. In linea con le tendenze generali, oggi l’attenzione alla sostenibilità ambientale e sociale inizia ad assumere la giusta considerazione, affiancandosi ai legittimi interessi di sviluppo dell’economia del turismo. Per restare al passo con i tempi è necessario modificare e adeguare l’offerta dei servizi di ospitalità in una logica di turismo slow, sostenibile ed esperienziale”.
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