Da Mauthausen a Cremenaga per raccontare il nonno scampato ai lager: il viaggio della memoria diventa un film

Concluso il pellegrinaggio dello scrittore ticinese Fabio Andina, sulle orme del nonno deportato nel campo di concentramento austriaco liberato nel 1945. Il documentario diretto da Villi Hermann uscirà nel 2026

Generico 09 Jun 2025

Oltre 800 chilometri a piedi, 45 giorni di viaggio zaino in spalla, dal campo di concentramento di Mauthausen fino a Cremenaga, in provincia di Varese. È il pellegrinaggio compiuto dallo scrittore Fabio Andina per ricordare il nonno Giuseppe Vaglio, sopravvissuto alla deportazione e tornato a casa nell’estate del 1945.

A ottant’anni da quella liberazione, Andina ha scelto di ripercorrere simbolicamente quel ritorno, in un cammino iniziato il 5 maggio 2025 – giorno della liberazione del lager – e documentato da una troupe cinematografica sotto la regia del regista svizzero Villi Hermann. Il risultato sarà il documentario Da Mauthausen a Cremenaga, prodotto da Imagofilm Lugano in coproduzione con RSI Radiotelevisione svizzera, con uscita prevista nella primavera del 2026.

Mercoledì 18 giugno l’ultima tappa del viaggio: da Ganna a Cremenaga, passando per Viconago. I cittadini sono invitati a camminare insieme per un tratto o a unirsi alla cerimonia conclusiva alle ore 19.00 in piazza della chiesa a Cremenaga.

«In quel periodo di Guerra, mio nonno si era inventato passatore: aiutava gli ebrei, i partigiani feriti e i disertori in fuga dalla ferocia nazifascista a mettersi in salvo in Svizzera attraverso il fiume Tresa», spiega l’autore.
«Il 5 maggio 1945, il KZ di Mauthausen fu liberato dagli americani. Il 6 luglio 1945, sedici mesi dopo l’arresto, mio nonno fece ritorno a casa e non raccontò a nessuno quel che gli capitò. »

FABIO ANDINA
È uno scrittore svizzero. Si è laureato in cinema a San Francisco, USA. Vive a Leontica, nelle Alpi ticinesi. Ha esordito nel 2005 con Ballate dal buio (Edizioni Ulivo) e ha pubblicato racconti e romanzi tradotti in più lingue. Con La pozza del Felice (Rubbettino, 2018) ha vinto premi tra cui il Terra Nova e il Gambrinus “Mazzotti”, ottenendo visibilità internazionale. È autore anche di Sei tu, Ticino? e di Sedici mesi (2024), ispirato alla storia del nonno deportato. I suoi libri sono stati tradotti in tedesco, francese e spagnolo e presentati nei principali festival letterari svizzeri e europei.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 13 Giugno 2025
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