Duemila ore di ferie non godute, ex dipendente chiede 80mila euro alla Provincia di Varese
La vertenza andrà davanti al tribunale del lavoro, l'ente provinciale ha deciso di opporsi alla richiesta

Ha accumulato duemila ore di ferie non godute prima della pensione e ora fa causa alla Provincia di Varese, per farsele pagare: il contenzioso legale coinvolge un ex dipendente di Villa Recalcati, che ha richiesto un risarcimento di oltre 80mila euro per ferie non fruite nel corso degli anni di servizio. Con una delibera approvata il 19 giugno 2025 la Giunta provinciale guidata da Marco Magrini ha formalizzato la propria costituzione in giudizio per resistere alla richiesta avanzata dall’ex funzionario, oggi in pensione.
Il lavoratore avrebbe accumulato circa duemila ore di ferie non godute durante il suo impiego presso l’amministrazione provinciale. All’atto del pensionamento, avvenuto nel 2023, ha quindi avviato un procedimento per ottenere la corresponsione economica equivalente, pari a 80.430,04 euro.
La questione solleva interrogativi rilevanti in merito alla corretta gestione delle ferie residue nel pubblico impiego, e alla responsabilità dell’amministrazione nella programmazione dei periodi di riposo dei propri dipendenti. Secondo il ricorrente, l’elevata quantità di ore sarebbe stata causata da esigenze di servizio e dalla mancata adozione di misure adeguate per consentirne il recupero.
La difesa della Provincia: “Rivendicazione infondata”
L’ente provinciale ha deliberato di opporsi formalmente al ricorso, ritenendo le pretese dell’ex dipendente “infondate”. Nella delibera n. 97 del 2025, si precisa che la domanda di liquidazione per ferie non godute non risponde ai criteri giuridici vigenti e non è sostenuta da elementi oggettivi che ne dimostrino la legittimità.
La Provincia sostiene che le ferie sono un diritto indisponibile del lavoratore, il cui mancato godimento non può trasformarsi automaticamente in una pretesa economica, a meno che non sia provata l’impossibilità oggettiva di fruirne per cause imputabili al datore di lavoro. L’ente ritiene inoltre che il dipendente avrebbe potuto gestire diversamente il proprio tempo di servizio, evitando l’accumulo eccessivo.
Villa Recalcati ha dato incarico all’avv. Daniele Albertini dell’avvocatura interna all’ente.
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