Mario Speroni e la poesia romancia: una nuova antologia per far conoscere la quarta lingua svizzera
C'è anche la firma dell’avvocato varesino Mario Speroni, docente universitario e fine conoscitore del romancio, nella traduzione italiana di un’antologia di poesie d’amore

Il romancio è la quarta lingua nazionale della Svizzera. Dal 1° gennaio 2000, grazie all’articolo 70 della Costituzione elvetica, è riconosciuta anche come “lingua ufficiale nei rapporti con le persone” che la parlano. Una lingua minoritaria, parlata da una ristretta comunità, ma che vanta una ricca tradizione letteraria.
A contribuire alla sua diffusione e conoscenza, anche in Italia, è l’avvocato varesino Mario Speroni, docente universitario ed esperto conoscitore di questa lingua di origine retoromanza, affine per certi aspetti ai dialetti lombardo-alpini.
MARIO SPERONI TRADUTTORE
Speroni è stato recentemente coinvolto come traduttore in un importante progetto editoriale: un’antologia di poesie d’amore scritte in lingua romancia, pubblicata nella scorsa primavera. L’opera presenta, accanto al testo originale in romancio, le traduzioni in ciascuna delle altre tre lingue ufficiali svizzere: tedesco, francese e italiano. Per la versione italiana, è stato scelto proprio Mario Speroni.
LA POETESSA IRMA KLAINGUTI
Tra i testi presenti nell’antologia spicca la poesia Plövgia da stailas di Irma Klainguti, engadinese di Zuoz (1917-2000), considerata forse la più importante poetessa romancia del Novecento. La sua scrittura, fortemente lirica, ha saputo interpretare con sensibilità e profondità la tradizione culturale dell’Engadina, territorio chiave per la sopravvivenza del romancio.
Non è la prima volta che Speroni si confronta con l’opera della Klainguti: già nel 2018 aveva curato un’antologia di sue poesie con traduzione italiana, pubblicata dalla casa editrice ticinese dino & pulcino.
LINGUA MINORITARIA
«È l’ultimo dei miei contributi alla conoscenza di questa lingua minoritaria, per certi aspetti vicina ai dialetti lombardo-alpini» spiega Speroni. Il suo lavoro si inserisce in un più ampio sforzo per preservare e valorizzare il romancio, lingua che conta poche migliaia di parlanti ma che rappresenta un patrimonio prezioso per la Svizzera e per tutta l’area alpina.
La nuova antologia costituisce dunque non solo un omaggio alla poesia d’amore in lingua romancia, ma anche un importante strumento di divulgazione e conservazione di un’identità culturale tanto antica quanto fragile.
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