“Onda alta” di Dargen D’Amico ha vinto il 23° Premio Amnesty International Italia

Il riconoscimento è promosso da Amnesty International Italia insieme all’associazione Voci per la Libertà, per premiare il miglior brano sui diritti umani pubblicato nell’anno precedente da un artista o gruppo di spicco della musica italiana

Dargen D'Amico alla Casa del Disco  (inserita in galleria)

È il brano “Onda alta” di Dargen D’Amico a vincere il 23° Premio Amnesty International Italia per la sezione Big. Il riconoscimento è promosso da Amnesty International Italia, insieme all’associazione Voci per la Libertà, per premiare il miglior brano sui diritti umani pubblicato nell’anno precedente da un artista o gruppo di spicco della musica italiana.

Il premio si inserisce nel calendario delle attività di Amnesty International Italia, che quest’anno celebra 50 anni di impegno nella difesa dei diritti umani.

“Onda alta” (scritto da Cheope / D’Amico / Roberts / Marletta / Fazio) affronta con delicatezza e intensità il dramma delle migrazioni via mare, dando voce a chi si trova costretto a lasciare la propria terra e affrontare viaggi pericolosi e disperati per raggiungere l’Europa. Il pezzo mescola pop ed elettronica con un testo profondo e toccante, che mette al centro non solo il rischio fisico del viaggio, ma anche le ingiustizie e le disuguaglianze sociali che spingono molte persone a partire.

Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International Italia, ha spiegato così le motivazioni del Premio: “Il brano racconta, in maniera suggestiva ed emozionante, i viaggi che tante persone sono costrette a intraprendere per raggiungere luoghi sicuri. In un momento storico in cui si invocano e praticano le chiusure delle frontiere e si mettono a rischio vite umane rimandandole in paesi assai poco sicuri, ‘Onda alta’ rimette al centro l’essere umano e i pericoli che è costretto a correre chi non ha più quasi nulla da perdere, perché quasi tutto ha già perso. Questo brano, meritevolmente, cerca di spostare l’attenzione dai confini, dai limiti e dalla paura alla necessità di superare i pregiudizi e le differenze per permettere a ogni persona di vivere in un mondo sicuro e, certamente, migliore”.

In occasione del premio ricevuto per questo brano — un riconoscimento importante non solo dal punto di vista artistico, ma anche per il messaggio sociale che porta — Dargen D’Amico ha sottolineato ancora una volta il valore della solidarietà e il bisogno di guardare oltre l’individualismo: “La società concentra tutto nelle mani di pochi. I film di rivalsa sociale non sono mai corali. Se l’individualismo è oggi valore assoluto, il coraggio è rappresentato da chi trasforma la propria volontà in solidarietà. Se c’è un premio, dovrebbe andare alle vittime dei sacrifici, e se le vittime dei sacrifici non possono ritirarlo, dovrebbe ritirarlo chi ogni giorno è sul campo nel tentativo di alleviare le sofferenze del prossimo” ha dichiarato.

In lizza per la sezione Big del Premio Amnesty di quest’anno c’erano anche Arisa con “Canta ancora”, Assalti Frontali feat. Luca D’Aversa con “Il mio nome è Lala”, Martina Attili con “Eva e Adamo”, BigMama con “La rabbia non ti basta”, Vasco Brondi con “Un segno di vita”, Ghali con “Casa mia”, Paolo Jannacci e Stefano Massini con “L’uomo nel lampo”, Fiorella Mannoia con “Disobbedire” e Piero Pelù con “Scacciamali”.

Il Premio è assegnato da una giuria composta da giornalisti, conduttori radiofonici e televisivi, intellettuali, linguisti, rappresentanti di Amnesty International Italia e di Voci per la Libertà, tra cui Claudio Agostoni (Radio Popolare), Diego Alligatore (Smemoranda), Eugenio Arcidiacono (Famiglia Cristiana), Marta Cagnola (Radio24), Angela Calvini (Avvenire), Francesco Carrubba (Rockit),  Angiola Codacci Pisanelli (Espresso), Valerio Corzani (Rai Radio 3), Silvia D’Onghia (Il Fatto quotidiano), Silvia Danielli (Billboard), Danilo De Blasio (Festival dei diritti umani), Claudio De Tommasi (Rai Radio1),  Francesco Durante (Tg2000), Andrea Laffranchi (Corriere Della Sera), Luigi Manconi (sociologo), Francesca Milano (Chora), Silvia Mobili (Radio Capital), Riccardo Noury (Amnesty International Italia), Fausto Pellegrini (Rai News 24), Mauro Rossi (Corriere del Ticino), Valeria Rusconi (Repubblica), Elisa Russo (Il Piccolo), Noemi Serracini (Rai Radio 2), Andrea Silenzi (Repubblica),  John Vignola (Rai Radio 1), Savino Zaba (Rai Radio 1).

Nelle precedenti edizioni hanno vinto: “Il mio nemico” di Daniele Silvestri (2003);“Pane e coraggio” di Ivano Fossati (2004); “Ebano” dei Modena City Ramblers (2005); “Rwanda” di Paola Turci (2006); “Occhiali Rotti” di Samuele Bersani (2007); “Canenero” dei Subsonica (2008); “Lettere di soldati” di Vinicio Capossela (2009); “Mio zio” di Carmen Consoli (2010); “Genova Brucia” di Simone Cristicchi (2011); “Non è un film” di Frankie Hi-Nrg MC e Fiorella Mannoia (2012);  e molti altri.

Tutti gli approfondimenti su: www.vociperlaliberta.it

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Pubblicato il 09 Giugno 2025
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