Ottant’anni di scoutismo a Varese: festa alla Rasa il gruppo Agesci Varese 1
Oltre 250 persone al Villaggio Cagnola per celebrare l’anniversario del gruppo: una giornata di comunità tra memoria, gioco, valori e testimonianze che guardano al futuro

Domenica 8 giugno, il Villaggio Cagnola alla Rasa di Varese ha ospitato un momento speciale per la comunità scout: gli 80 anni dalla fondazione del gruppo Agesci Varese 1, uno dei più longevi e radicati del territorio. Oltre 250 persone – tra bambini, ragazzi, famiglie e “vecchi scout” – si sono ritrovate per rendere omaggio a una storia iniziata nel 1945, all’indomani della Seconda guerra mondiale, quando con la fine del fascismo fu possibile ricostituire forme associative come lo scoutismo, fino ad allora vietate.
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La giornata è iniziata alle 9.30 con il tradizionale grande cerchio e la cerimonia dell’alzabandiera, cui sono seguite le parole di saluto dei capi gruppo e gli interventi di alcuni storici capi scout, che hanno raccontato agli attuali iscritti l’esperienza della rinascita del gruppo in un’Italia che stava ricostruendo la propria identità. È emersa una narrazione viva e partecipata, capace di trasmettere ai più giovani la forza del senso di appartenenza e la profondità di un percorso educativo fondato sul servizio, la fraternità e l’amore per la natura.
Durante la mattinata, gli ospiti hanno potuto visitare mostre fotografiche e stand con cimeli storici, tra ricordi condivisi e materiali d’archivio che hanno fatto riaffiorare storie, volti ed esperienze delle tante generazioni che si sono succedute nel gruppo. Il pranzo comunitario, organizzato dai rover e scolte come forma di autofinanziamento per la loro route estiva in Polonia, ha rappresentato un ulteriore momento di condivisione e spirito di iniziativa.
Nel pomeriggio, sotto l’ombra dei boschi circostanti, si è celebrata la messa conclusiva con l’assistente ecclesiastico Don Matteo. Prima dell’ammainabandiera, sono stati distribuiti i distintivi commemorativi dell’80esimo e premiato il disegno più rappresentativo realizzato dai ragazzi per celebrare l’anniversario. A loro, come insegna Baden Powell, fondatore dello scoutismo, è affidato il compito di custodire e rinnovare ogni giorno i valori di questa lunga storia.
Un cammino lungo ottant’anni
Il gruppo Agesci Varese 1 è nato ufficialmente il 2 dicembre 1945, quando i primi 15 ragazzi fecero la loro promessa sotto la guida dei capi Giulio Uccellini e Pio Alessandrini. A quel primo nucleo con foulard rosso e bianco seguì, l’anno successivo, il censimento di 18 esploratori e 5 lupetti. I fondatori erano perlopiù militi sfollati da Milano, appartenenti al gruppo delle Aquile Randagie, protagoniste della resistenza scout durante il regime fascista.
Dopo un’interruzione nel 1949, il gruppo rinasce nel 1951 con il riparto San Giorgio. Negli anni successivi nascono nuove unità (branco Ripide Rocce, clan del Seprio), e si consolida la presenza in via Rainoldi a Varese. Gli anni Sessanta vedono un’ulteriore espansione con la fondazione dei branchi Dhak e John Brown, dei riparti Dhalak e Alce Nero (quest’ultimo in collaborazione con San Fermo), e del clan Delle Valli.
Il gruppo è stato spesso in prima linea in occasione di emergenze nazionali, con capi e rover attivi negli aiuti alle popolazioni colpite da calamità (Polesine 1952, Vajont 1963, Firenze 1966, Friuli 1976, Irpinia 1980), e impegnati in ambiti di servizio sociale, come il doposcuola in via Rainoldi o l’assistenza a bambini e ragazzi con disabilità, anche tramite la collaborazione con l’AIAS.
Nel 1974, con la nascita dell’AGESCI (dall’unione tra ASCI e AGI), alcuni soci del gruppo aderirono alla nuova associazione, mentre altri proseguirono con metodologie scoutistiche alternative. Nel 1988, per rispondere all’elevato numero di iscritti, nacque a Velate il gruppo Varese 3°, al quale furono trasferite alcune unità.
Tra i momenti più significativi si ricordano le esperienze internazionali ai Jamboree, da quello del 1947 in Francia fino a quello più recente in Corea del Sud nel 2023. La spiritualità ha sempre accompagnato il percorso del gruppo, grazie anche alla presenza di numerosi assistenti ecclesiastici, tra cui Don Elia Orsenigo, e quattro membri divenuti vescovi (Mons. Caprioli, Mons. Giudici, Mons.Patriarca, Padre Cuter).
Lo scoutismo varesino ha lasciato tracce anche nella vita pubblica cittadina: dall’impegno contro le barriere architettoniche, alla partecipazione alle notti di Natale solidali, fino alla nascita della Protezione civile Agesci Varese 1. Ancora oggi, il gruppo continua a essere un riferimento educativo di valore per la città.
Lo sguardo delle nuove generazioni
Tra le testimonianze raccolte durante la giornata, spicca quella di Anna Giulia, una giovane scout, che ha saputo esprimere con profondità e poesia il senso del cammino scout:
«Gli scout mi hanno insegnato a dare del mio meglio, ad essere altruista, a far parte di una comunità in cui ogni membro è fratello di ogni altra guida e scout, ad essere leale, ad aiutare nel momento di bisogno, a mettermi a disposizione degli altri, proprio come le nostre mani quando sono sull’attenti: il grande che aiuta il piccolo».
«Questo campo estivo mi ha insegnato ad osservare; mi ha aiutata ad aprire gli occhi sull’immenso divario di età fra i ragazzi del primo anno e quelli del quarto, i quali, come me, si affacciano sul mondo degli adulti, delle scelte e delle responsabilità. Mi sono sentita in dovere di cercare di trasmettere al meglio l’essenza dello scoutismo ai più piccoli e i valori che questo può insegnare».
«La domanda che più mi pongono quando dico di andare agli scout è: “Ma cosa fate agli scout?” ed io non so mai bene cosa rispondere. Allora gliela faccio breve e dico che cuciniamo sul fuoco, dormiamo in tenda e ci riuniamo a cantare a bivacco. Ma quello che sembra sfuggire è che non sono le attività a rendere speciale lo scoutismo, ma i valori che si celano dietro di esse: l’odore del fuoco che rimane sui vestiti, i piedi doloranti, le lacrime di gioia o di frustrazione, le mani rovinate dalle legature ma sempre pronte a sostenere, il sorriso genuino, la stanchezza, l’euforia, le grandi amicizie, le tappe della scoperta, della competenza, della responsabilità, la promessa e la legge da rispettare».
«Non si vede bene che col cuore. L’essenziale è invisibile agli occhi» (Il Piccolo Principe).
Il gruppo scout Agesci Varese 1, che ha sede presso l’oratorio di Bosto in via Aprica, oggi conta circa 90 iscritti, tra cui 15 capi educatori e 75 bambini e ragazzi, testimoniando una vitalità che guarda al futuro restando saldamente ancorata ai propri valori fondanti.
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