Sanpietrini staccati e resti di gavettoni: allarme maleducazione al Parco Mantegazza di Varese
Dopo la segnalazione via social di Filippa Lagerbäck, una nostra lettrice ha segnalato una situazione sgradevole, con bambini "senza il minimo controllo da parte delle famiglie"

Pochi giorni fa la segnalazione che qualcosa non andava, al Parco Mantegazza di Varese – quello che si trova a Masnago a pochi passi dal Castello e lungo la via Caracciolo – era arrivata da una delle persone più conosciute tra quelle che abitano in zona, Filippa Lagerbäck. La conduttrice televisiva aveva pubblicato sui social una stories – ripresa da Prealpina – in cui spiegava come diversi sanpietrini che lastricano i viali interni erano stati tolti dalla loro sede usati come “mattoncini del lego” da alcuni bambini con il beneplacito di genitori non esattamente educati.
Una denuncia alla quale si aggiunge, oggi, quella di una nostra lettrice che ha documentato la medesima situazione relativa alle pietre, oltre a una diffusa maleducazione di alcuni frequentatori del parco senza cura per l’ambiente né per la cosa pubblica. Anche in questo caso il dito è puntato verso quegli adulti che permettono tutto ai bimbi che frequentano l’area.
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Ottimo! Anche questa volta abbiamo trovato su chi scaricare la colpa: i bambini che staccano i sampietrini! Peccato che la situazione non si nata ieri ma già a gennaio il consiglio di quartiere aveva segnalato al Comune il vialetto danneggiato. Se i bambini, dopo piu’ di sei mesi, usano i cubetti come costruzioni, non è una causa ma l’effetto del lassismo di questa amministrazione. Ovviamente, questo non giustifica la maleducazione di bambini e, soprattutto, dei genitori. Ma questa è un altra storia…
Buongiorno. Purtroppo posso confermare quando denunciato dalla vostra lettrice. Io ero presente ieri pomeriggio al parco Mantegazza e ho aiutato la signora a raccogliere la plastica dei palloncini usati come gavettoni. L’aspetto del vialetto era sconfortante ed il pericolo che la plastica lasciata per terra potesse venire inghiottita dagli animali, serio.
Anche un’altra signora si è unita alla raccolta.
Pochi minuti prima una signora seduta su di una panchina è stata sfiorata da un sampietrino lanciato da un bambino che faceva parte di un gruppo piuttosto numeroso la cui occupazione era di svellere la pavimentazione del vialetto per lanciare o trasportare le pietre tra gli alberi del parco.
Nonostante i richiami i ragazzini hanno continuato imperterriti nel loro lavoro. Dov’erano gli adulti che avrebbero dovuto occuparsi di loro? dove i genitori?
L’episodio mi ha particolarmente colpito perché per me, nato e cresciuto a Masnago, il parco Mantegazza è (per usare una frase del FAI) un luogo del cuore. Ricordo quando veniva aperto solo in occasione delle feste dell’Unità e la gioia di tutta la comunità masnaghese quando finalmente è diventato un bene pubblico, aperto alla fruizione dei cittadini.
In quel parco ho portato e giocare i miei figli quand’erano piccoli e ancor oggi mi ci reco di tanto in tanto per una passeggiata o per visitare il castello e la sua mostra.
Mi chiedo se sia possibile un intervento di ordine pubblico, magari da parte delle meritorie GEV per educare i frequentatori meno attenti, ricordando loro che i beni pubblici appartengono a tutta la comunità e nella loro fruizione occorre attenersi al rispetto di elementari regole di convivenza.
Grazie per l’attenzione
Carlo Parolin – Varese
In Italia serve un deciso cambio di rotta sui concetti chiave come “educazione” e “libertà, diritti e doveri”. Stiamo diventando il nord-Africa europeo.