Openjobmetis, la passione non va mai in ferie: in 350 al Campus per i biancorossi

Tanti tifosi presenti all'allenamento aperto programmato dalla Pallacanestro Varese e concluso con i saluti alla gente di Librizzi e Kastritis. Il coach: "Molto soddisfatto di questi primi giorni"

Openjobmetis, primi applausi dei tifosi

Alle 11,30 in punto, le porte del campo 1 del Campus si aprono e sulle tribune comincia una processione composta, colorata di biancorosso e carica di passione: è quella dei tifosi della Pallacanestro Varese pronti al “primo contatto ravvicinato” con i nuovi beniamini.

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Ha preso il via così l’allenamento aperto al pubblico della Openjobmetis, cui hanno preso parte (a occhio) circa 350 persone di tutte le età, la maggior parte con magliette e cappellini biancorossi. La fame di basket, del resto, non va mai in ferie da queste parti, tanto che sono stati molti gli appassionati giunti al Campus prima delle 11 nonostante un appuntamento fissato oltre mezz’ora più tardi.

In campo la squadra di Kastritis ha lavorato con grande intensità, qualche volta a scapito della precisione (che non è certo il primo obiettivo al 22 agosto) e lo stesso tecnico greco – che a fine allenamento ha salutato i tifosi così come capitan Librizzi – si è detto ampiamente soddisfatto di quanto fatto nei primi giorni di allenamento collettivo.

«I ragazzi stanno già lavorando duro in allenamento. Non sono tutti allo stesso livello fisico e atletico perché hanno iniziato in momenti diversi ma credo che nel giro di 10-15 giorni la condizione sarà più equilibrata tra tutti i giocatori. L’importante è che abbiano tutti voglia di lavorare e creino il gruppo ma sono molto soddisfatto di quanto visto fino a ora. E sono contento anche per Olivier Nkamohua che toccando legno (Kastritis si abbassa e dà un pugnetto al parquet) sta giocando molto bene con la Finlandia nelle partite che anticipano gli Europei. Ci mancano lui e un altro giocatore, sperando arrivi presto, ma nel complesso sono davvero contento di questi giorni».

E il pubblico sembra apprezzare: salta in piedi su un alley-hoop chiuso da Nate Renfro con una schiacciata, adocchia il giovane e promettente azzurrino Marco Bergamin (tornato a Varese dopo un anno al liceo in Canada), osserva con speranza il fisico asciutto e reattivo di Tazè Moore. E ovviamente sorride nel vedere la verve di Librizzi, Alviti e Assui, le certezze di casa Openjobmetis, in attesa di capire chi sarà la guardia titolare dalle mani – si spera – bollenti.

Damiano Franzetti
damiano.franzetti@varesenews.it

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Pubblicato il 22 Agosto 2025
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