Dalla Biblioteca di Materia a Casanova: a Castronno rivoluzioni, lettere e storia viva
L'inaugurazione della nuova biblioteca di Materia a Castronno è stata l'occasione per esplorare la figura di Casanova attraverso il libro di Raimondo Fassa, in un'affascinante riflessione sulle rivoluzioni, il potere e la politica
Un’atmosfera di grande fermento e interesse ha accompagnato l’inaugurazione della nuova biblioteca di Materia Spazio Libero a Castronno. La serata ha visto una partecipazione numerosa e curiosa, pronta ad esplorare non solo le nuove risorse della biblioteca, ma soprattutto a immergersi in una riflessione affascinante sul passato e sulle sue connessioni con il presente.
La biblioteca, con oltre duemila volumi a disposizione, si propone come un punto di riferimento per gli appassionati di storia, letteratura e cultura locale. La sua inaugurazione non è stata solo una celebrazione di un nuovo spazio fisico, ma anche un’occasione per riflettere sull’importanza di conservare la memoria e stimolare il pensiero critico. In questo contesto, l’evento ha visto la presentazione del libro “Lettere a Robespierre” di Raimondo Fassa, un’opera che, partendo da un episodio storico, si tuffa nel mondo di Casanova e della Rivoluzione Francese, con sorprendenti spunti per la politica contemporanea.
Nel suo libro, Fassa ricostruisce un’ipotetica corrispondenza tra Giacomo Casanova e Maximilien Robespierre. L’autore si ispira alla lettera di centoventi pagine che Casanova avrebbe scritto al rivoluzionario francese nel 1793, una missiva mai inviata a causa della morte di Robespierre. Con grande maestria narrativa, Fassa immagina che Casanova, ormai anziano e morente, invii dodici lettere al morto, cercando di parlare a una figura che incarna il collasso di un mondo e la nascita di un altro, mettendo in luce le contraddizioni di un’epoca che prefigura molte delle sfide politiche odierne.

La presentazione del libro è stata moderata da Ferdinando Giaquinto, bibliotecario appassionato di Materia, che ha guidato la serata con una serie di riflessioni sulle implicazioni storiche e politiche dell’opera. Giaquinto ha aiutato il pubblico a comprendere la figura di Casanova non solo come avventuriero e libertino, ma come un intellettuale che, pur vivendo nell’ombra degli eventi storici più grandi, ha sempre cercato di riflettere sul potere, la politica e la libertà.

La serata ha offerto anche l’opportunità di discutere delle interconnessioni tra il passato e il presente, tra la Rivoluzione Francese e le sfide politiche che oggi ci coinvolgono, come la crescente polarizzazione e il sorgere di movimenti populisti. Il pensiero di Casanova, a tratti scettico ma sempre lucido, si è rivelato un veicolo ideale per riflettere su come le rivoluzioni, pur abbattendo vecchi tiranni, non riescano sempre a evitare l’instaurarsi di nuovi equilibri di potere.
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