Studenti in sciopero al Marie Curie di Tradate, revocate le nuove regole sull’intervallo “blindato”

I ragazzi contestano la circolare interna che "limita la libertà di movimento durante l’intervallo". Dopo l'incontro con la dirigente scolastica il provvedimento sull'intervallo è stato revocato

Sciopero degli studenti al liceo Marie Curie di Tradate

Massiccia protesta questa mattina, giovedì 16 ottobre, all’Istituto Marie Curie di Tradate, più di mille studenti sono scesi in strada per contestare una circolare interna che “limita la libertà di movimento durante l’intervallo”. Secondo quanto stabilito dal nuovo regolamento, emanato nei giorni scorsi, d’ora in poi durante i due intervalli di 10 minuti ciascuno previsti dall’organizzazione interna gli studenti dovranno restare nelle proprie classi. Un’alternativa c’è: si può uscire negli spazi esterni dell’istituto ma solo accompagnati da un docente e solo se escono tutti dalla classe, che non può essere mai lasciata senza sorveglianza. Peccato, dicono gli studenti, che in 10 minuti non si riesca a fare, soprattutto se il professore che deve accompagnare i ragazzi si deve spostare da una all’altra delle due sedi del Marie Curie.

La circolare, firmata dalla dirigente scolastica e distribuita nei giorni scorsi, è stata la scintilla che ha acceso la mobilitazione. L’istituto comprende diversi indirizzi – liceo scientifico, scienze umane, economico sociale e linguistico – per un totale di circa 1500 studenti, che hanno quasi tutti aderito allo sciopero. Nel plesso di via Bainsizza in classe solo una ventina di studenti su 600, nell’altro poche decine.

I ragazzi si sono ritrovati tutti nel piazzale davanti alla scuola e hanno dato vita ad un breve e ordinato corteo, per tornare poi nel piazzale, dove hanno atteso l’esito del confronto in aula magna tra la dirigente scolastica, iniziato nella tarda mattinata, e i rappresentanti delle 54 classi dell’istituto.

“Anche Marie Curie faceva la pausa caffè”

I ragazzi contestano quella che ritengono una misura “troppo restrittiva”, che limita il diritto alla pausa e alla socializzazione durante l’intervallo,a ma mettono in discussione tutto l’impianto del nuovo regolamento, che va ad irrigidire tanti aspetti della vita scolastica, a partire dall’intervallo fino ai ritardi nell’entrata a scuola o alle uscite anticipate.

Gli studenti riuniti nel piazzale con tanto di impianto di amplificazione hanno parlato a lungo dei vari aspetti del nuovo regolamento e, più in generale, di come vorrebbero avere più libertà, maggiori momenti di confronto e percorsi che rafforzino la maturità e la responsabilità dei ragazzi, senza arrivare ad imporre regole rigide e non partecipate.

«Siamo qui in mille questa mattina, la scuola ci deve ascoltare – dicono i rappresentanti degli studenti – Molti evidentemente pensano che gli studenti non debbano avere voce in capitolo. Questa è la nostra scuola, una scuola che può dare molto, non siamo qui solo a criticare, ma a chiedere più dialogo, più attenzione alle nostre esigenze, più spazio per la responsabilizzazione ma senza trasformare il Curie in una prigione».

A sostenere la protesta molti cartelli, anche spiritosi, come quello che recita “Anche Marie Curie faceva la pausa caffè”.

Meno divieti e più dialogo

Una richiesta che trova l’appoggio anche di alcuni professori con cui abbiamo parlato. «Ritengo positiva questa iniziativa degli studenti – ci ha detto un docente – Perché mi sembra un’espressione di senso critico e assunzione di responsabilità: non sono d’accordo e lo stanno dicendo con educazione, si sono organizzati per fare uno sciopero composto e rispettoso e sono qui da questa mattina per attendere l’esito dell’incontro con la preside. Si sente spesso dire che i giovani di oggi si fanno scivolare tutto addosso, che non lottano per quello in cui credono. Dico che questi ragazzi ci stanno dimostrando che non è sempre vero». Una posizione condivisa anche da altri colleghi. «Il Curie è una scuola tranquillissima, non è mai successo niente di grave, forse non era necessario arrivare a regole così stringenti», aggiunge una professoressa.

La dimostrazione, spiega uno degli insegnanti, è ad esempio come è stata gestita la questione del divieto di usare i cellulari a scuola, una direttiva ministeriale in vigore da settembre di quest’anno: «Non abbiamo armadietti o cestini dove mettere il telefonino – spiega un professore – Abbiamo chiesto agli studenti di rispettare questo divieto ma non  abbiamo voluto introdurre “sequestri”: ragazzi lo tengono nello zaino o nella giacca e semplicemente non lo usano».

Si torna alle vecchie regole

Il confronto tra i rappresentanti degli studenti e la dirigente scolastica si è concluso con la revoca delle nuove direttive sugli intervalli in classe. Sul sito della scuola è già stato comunicato “che la Direttiva sulla vigilanza degli alunni è stata rimossa dalla pubblicazione in albo online e quindi da domani, venerdì 17 ottobre, l’intervallo sarà gestito come avveniva in precedenza”. Lo sciopero si è quindi concluso alle 13.

 

 

 

 

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 16 Ottobre 2025
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