Toccare la bellezza: inaugurati al Museo Tattile di Varese i modelli di Villa Mirabello e Castello di Masnago
Presentati al Museo Tattile i plastici che permetteranno a tutti di conoscere attraverso il tatto l'architettura dei due edifici storici. UN progetto pilota che si potrebbe allargare ad altri edifici storici e musei
Venerdì 10 ottobre il Museo Tattile di Varese ha inaugurato un progetto che segna un passo avanti significativo e suggestivo nell’accessibilità culturale della città.
Alle 17, davanti alle due entusiaste conservatrici dei musei coinvolti – Barbara Cermesoni del Museo Archeologico e Silvia Vacca del Museo Castello di Masnago – e alla presenza del dirigente dell’area cultura Emiliano Bezzon, sono stati presentati due modelli tattili che riproducono fedelmente Villa Mirabello e il Castello di Masnago.
«Questo progetto che ha visto la realizzazione dei modelli tattili di villa Mirabello e del Castello di Masnago nasce con l’idea di dotare i due musei di strumenti di inclusione, ma vogliamo che diventino anche strumenti di promozione» ha spiegato Livia Cornaggia, direttrice del Museo Tattile Varese, fondato 14 anni fa insieme a Dede Conti e Giorgio Caporale, che è anche il modellista autore delle opere.
L’iniziativa si legherà a un corso di formazione per gli operatori museali sull’inclusione nei musei «E potrebbe essere solo l’inizio di un percorso più ampio: dal museo Castiglioni a Villa Toeplitz ad altri edifici storici, si pensa di realizzare altri modelli per creare una vera e propria rete dove ogni museo ospita la riproduzione di un altro» Ha aggiunto Cornaggia, precisando: «Naturalmente, se troviamo i fondi».
Diverse opere di questo amatissimo museo per famiglie (l’ultima moda in questi ultimi anni è il “compleanno al museo” come alternativa alle feste nelle hamburgherie) sono infatti frutto di donazioni o progetti specifici, come quello che vede riprodotto il complesso di Barumini in Sardegna, frutto di un bando in collaborazione con il museo di Cagliari, il Sacro Monte di Varese, dono del Lions host Varese, e questi due ultimi modelli realizzati con il contributo di Fondazione Cariplo.

«Questo museo è nato 15 anni fa pensando ai ciechi, ma la stragrande maggioranza delle persone che lo frequentano sono vedenti» ha raccontato la direttrice, sottolineando come l’esperienza tattile permetta di sperimentare la formazione dell’immagine mentale attraverso il tatto, aggiungendo un valore emotivo all’esperienza culturale. «La cultura dell’arte e dell’architettura possono diventare così interessanti e attraenti, superando quella versione colta che considera i monumenti intoccabili. Così l’opera scende dal piedistallo e diventa raggiungibile per tutti».
Una caratteristica distintiva del progetto presentato oggi è la mobilità dei modelli, che non avranno una collocazione fissa ma potranno essere esposti singolarmente nei rispettivi musei, scambiati tra le diverse sedi o anche portati “in tour” nelle strutture comunali più frequentate come il salone Estense, trasformando così il progetto in uno strumento di promozione reciproca tra i musei cittadini.
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