Asili nido a Varese, bocciata (di nuovo) la proposta Boldetti sui bonus per il privato

Respinta anche quest'anno la mozione per estendere il bonus comunale alle famiglie che non usano le strutture pubbliche. Ma non tutta la maggioranza vota contro: Bonoldi e Pullara votano con l'opposizione

Generico 10 Nov 2025

Il consigliere ci ha provato, anche quest’anno, come da almeno tre anni a questa parte (Qui i tentativi nel 2024 e nel 2023, ndr).

Ma nel consiglio comunale di ieri sera è stata respinta un’altra volta la mozione presentata da Luca Boldetti, rappresentante di Forza Italia, che anche quest’anno aveva proposto di istituire un bonus comunale per le famiglie varesine i cui figli frequentano asili nido privati.

Boldetti, nell’illustrare la mozione, ha spiegato che l’obiettivo delle sue iniziative è quello di estendere la platea delle famiglie beneficiarie della misura comunale sugli asili nido, fino ad oggi destinata solo a chi frequenta asili nido comunali, che coprono solo il 25% degli utenti totali. Questa volta, il consigliere ha anche proposto un metodo, sottolineando che questa estensione potrebbe avvenire senza gravare sul bilancio ma rendendo il sistema più equo, visto che «Gli asili comunali sono pochi e spesso lontani dagli  utenti: ad esempio Bobbiate ne è sprovvista – ha spiegato –   e quindi in ultima analisi non coprono i bisogni dei cittadini».

Il consigliere aveva fatto i conti: «Grazie agli incrementi dei bonus nido erogati dall’INPS e dalla Regione, il Comune di Varese ottiene un risparmio sulle rette stimabile in circa 30.000 euro – Ha spiegato Boldetti – A questa cifra si aggiunge un ulteriore risparmio di circa 100.000 euro all’anno derivante dal fatto che le famiglie con ISEE oltre i 40.000 euro pagano la metà della retta degli asili comunali, ossia 360 euro al mese circa». Con questo “gruzzoletto” di 130.000 euro, secondo Boldetti, si potrebbero così sostenere le circa 160 famiglie varesine che iscrivono i propri figli in asili nido privati, oggi non coperte dalla misura comunale.

Il consigliere di minoranza ha sottolineato che il Comune di Varese non riesce a garantire la copertura della domanda di posti negli asili nido, ed ha evidenziato anche come la comodità e la vicinanza a casa o al luogo di lavoro siano fattori determinanti nella scelta di un asilo nido, e i cinque asili comunali non riescono a rispondere a questa esigenza. Per questo molte famiglie varesine si rivolgono ad asili nido privati, una scelta di libertà educativa che secondo il consigliere non va discriminata ma rispettata.

La proposta era quindi quella di «Sostenere tutte le famiglie, anche quelle che vanno agli asili privati, chiedendo però a chi ha di più di contribuire maggiormente, come suggerisce la Costituzione, rendendo la misura comunale più equa». Boldetti ha concluso il suo intervento sottolineando che le politiche familiari e quelle a sostegno della natalità, definita la più grande emergenza del Paese, non possono essere esclusive ma inclusive.

«Se l’uomo più ricco del mondo, Elon Musk, iscrivesse suo figlio in un asilo nido comunale – ha concluso Boldetti –  non pagherebbe un centesimo. Invece, le tante famiglie varesine con stipendi normali che mandano i propri figli ad asili nido privati, pagano 800 euro al
mese. Non è giusto, così fanno figli e figliastri»

Generico 16 Dec 2024
Luca Boldetti

A dare parere negativo alla proposta è stata l’assessora all’educazione Rossella Dimaggio, seguita da diversi rappresentanti della maggioranza, come la consigliera PD, e segretaria cittadina del partito, Manuela Lozza. L’assessora ha approfittato del diniego per dare il quadro di riferimento dell’utenza: «A Varese abbiamo 513 nati nel 2023, 555 nel 24 e 317 fino al luglio 2025. Questi sono i nostri utenti, per un totale di 1385 bambini e bambine. Esiste un sistema integrato 0-6 che comprende i nidi comunali e privati, e le scuole per l’infanzia statali e paritarie. I nidi comunali sono 5, con una capienza di 262 posti. Ad oggi abbiamo 242 iscritti. Noi poi apriamo a settembre le iscrizioni supplettive, e quindi il percorso non è finito. Nei nidi privati, che sono 11, c’è una disponibilità di 245 posti, con iscrizioni ad oggi di 185 bambini. Infine abbiamo le “sezioni primavera” delle scuole per l’infanzia, che coprono 240 posti. La norma prevede che si coprano almeno 33% dei posti: noi copriamo il 35% con i soli nidi e il 52% considerando anche le sezioni primavera»  e ha ricordato che nemmeno il bonus regionale è applicabile ai nidi privati.

La consigliera Lozza, dal canto suo «Pur apprezzando il discorso del consigliere Boldetti» ha spiegato che «Il tema è in questo caso di permettere a tutte le donne di tornare nel mondo del lavoro», una definizione definita da Stefano Angei (Lega) come “contraddittoria” visto che «La mozione di Boldetti amplia le possibilità in maniera equa, contrariamente alle scelte dell’amministrazione».

A conclusione del dibattito, la votazione finale ha visto 11 favorevoli contro 15 contrari: non abbastanza per farla passare. Va però segnalato che ai consiglieri di minoranza presenti si sono aggiunti Guido Bonoldi e Giuseppe Pullara, rappresentanti della maggioranza per la lista “Lavoriamo Per Varese – Italia Viva”, che hanno votato a favore della proposta.

 

Stefania Radman
stefania.radman@varesenews.it

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Pubblicato il 12 Novembre 2025
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