Rapina in un discount del Comasco, udienza davanti al giudice per due dei sospettati fermati a Tradate
Il 59enne fermato con gli altri due sospetti è affetto da disturbi mentali e seguito dal CPS: il suo avvocato chiede i domiciliari e la perizia. avrebbe fatto il "palo" durante la rapina
È approdata lunedì mattina davanti al Gip di Varese Marcello Buffa l’udienza di convalida dell’arresto per la rapina impropria avvenuta sabato pomeriggio al discount D+ di Beregazzo con Figliaro. Sul banco degli imputati due componenti di un gruppo composto da due esecutori materiali — un uomo e una donna — e un 59enne che attendeva in auto, indicato dagli inquirenti come il “palo”. In tribunale a Varese erano presenti i due uomini.
Secondo la ricostruzione del capo d’imputazione la coppia avrebbe trafugato dagli scaffali diverse confezioni di tonno e carne. Un dipendente del punto vendita li ha sorpresi nel tentativo di allontanarsi senza pagare, innescando una colluttazione. I due sono quindi riusciti a fuggire e a raggiungere l’auto dove li attendeva il terzo componente del gruppo, proprietario del veicolo impiegato per la fuga e poi intercettato dai carabinieri di Como a Tradate.
Uno degli imputati, un uomo del 1956, tuttavia, è risultato essere invalido e affetto da importanti patologie psichiatriche, con presa in carico al CPS. Per questo motivo, durante l’udienza, il suo difensore — l’avvocato Maurizio Domanico — ha richiesto una perizia psichiatrica e la concessione degli arresti domiciliari. Di parere opposto il Pubblico Ministero, che ha sollecitato la custodia cautelare in carcere.
Gli investigatori ritengono inoltre che la rapina impropria di Beregazzo non sia un episodio isolato: il terzetto sarebbe infatti coinvolto in altri due colpi analoghi avvenuti negli ultimi giorni nella stessa area. Le indagini proseguono per ricostruire con precisione la sequenza dei fatti e valutare il grado di responsabilità dei tre indagati.
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