Sulle strade del Varesotto in un anno 2500 incidenti, 40 morti e 3500 feriti
Un vero e proprio bollettino di guerra con risvolti incalcolabili per le famiglie che ne vengono coinvolte ma anche con un risvolto economico stimato, per la sola Regione Lombardia, in 3 miliardi di euro di costi sociali
Il gravissimo incidente che nel weekend appena trascorso si è portato via la vita del giovane Alex è stato uno dei drammatici episodi di incidentalità stradale che costellano le strade del Varesotto.
Il dato aggiornato più recente è quello relativo alla conta dei sinistri avvenuti nel 2018 in tutta la provincia di Varese quando si sono verificati 2494 incidenti stradali che hanno provocato 40 morti e 3.419 feriti.
Si tratta di un vero e proprio bollettino di guerra con risvolti incalcolabili per le famiglie che ne vengono coinvolte ma anche con un risvolto economico stimato, per la sola Regione Lombardia, in 3 miliardi di euro di costi sociali direttamente riconducibili agli incidenti stradali.
Sono alcuni dei dati diffusi durante il convegno organizzato dall’Inail, da Regione Lombardia e Automobile Club Milano sulla guida sicura al Salone Estense del Comune di Varese.
Un tema gravissimo e all’ordine del giorno nella cronaca del Varesotto ma anche nel mondo del lavoro dove il 16,5% del totale degli infortuni, secondo le rilevazioni di Inail sulla realtà della Provincia di Varese, avviene proprio in incidenti stradali durante il percorso casa – lavoro.
Nei giorni scorsi su Varesenews abbiamo ricostruito nel dettaglio l’incidentalità stradale della città di Busto Arsizio dove negli ultimi tre anni si sono contati 1555 incidenti stradali, con 1211 feriti e 6 morti.
Grazie alle elaborazioni di ACI, invece, sappiamo quali sono le strade provinciali più pericolose: innanzitutto la Sp1 del Lago che nel 2017 ha registrato 25 incidenti con feriti che hanno provocato 1 morto e 38 feriti. I punti più pericolosi lungo il tratto del Comune di Varese (17 incidenti con 22 feriti) e Gavirate (4 incidenti con 10 feriti). In seconda posizione la Sp2 (detta Strà Pidica) che dal comasco arriva a Busto Arsizio. Un percorso che nel 2017 ha registrato 22 incidenti gravi con 33 feriti.
«Il rischio rappresentato dalla strada è aumentato – spiega la direttrice di Inail Santa Picone -. Ce ne rendiamo conto perché abbiamo visto quanto sia rilevante la fetta di infortuni attribuibili agli incidenti che avvengono nel percorso casa – lavoro, i cosiddetti incidenti in itinere. Sollevare il tema è sempre più importante sia per il costo sociale rappresentato dagli incidenti stradali sia perché fare prevenzione è un lavoro serio e complesso. Non è come farlo in un’azienda, dove l’applicazione delle norme sulla sicurezza può risolvere molti problemi. Sulla strada il tema è complesso: riguarda la cura e il mantenimento della macchina, le condizioni del manto stradale e della segnaletica, delle norme di comportamento degli automobilisti».
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Dalla Sp1 è praticamente sparito tutto l’asfalto drenante, è stata “urbanizzata” restringendola con marciapiedi ecc. così se sbagli ti ritrovi sul guard-rail che è sempre più vicino, mentre il traffico è aumentato in maniera pazzesca e ci vorrebbe più spazio. Ridurre solo i limiti non risolve di sicuro la situazione. E comunque c’è ancora troppa gente che usa il telefono mentre guida o si ferma dove capita anche in uscita di curva…