Speciale elezioni - Rinaldo Bianchi, 54 anni, é l'uomo su cui punta Democrazia Europea per il senato nel collegio di Gallarate
Decisionismo ed efficienza per ridare spazio ai cittadini

Rinaldo Bianchi, 54 anni, già vicesindaco democristiano di Gallarate dal 1990 al 1992, si presenta come candidato al senato per Democrazia Europea. Sposato, due figlie di 22 e 18 anni, é ingegnere e imprenditore edile (ha progettato e costruito le torri di via Marsala), ama lo sport, l'equitazione in particolare, possiede una scuderia di cavalli da corsa a Milano, guida una Mercedes, non usa internet.

Iscritto alla Dc dal 1982, ne è divenuto segretario cittadino nel 1985. E' stato consigliere comunale dal 1985 al 1990, poi, come si diceva, vicesindaco all'epoca della giunta di pentapartito presieduta dal sindaco socialista Di Lella. Nel 1993, dopo le dimissioni del sindaco, si dimette da segretario cittadino in contrasto con la scelta di costituire una giunta Dc-Pds. Nel 1996 ha aderito al movimento per la Rinascita della Dc, capitanato da Flaminio Piccoli, di cui attualmente é segretario amministrativo nazionale (il presidente é Carlo Senaldi). Nel 1999 é stato candidato alle elezioni europee per Forza Italia. Oggi crede nel movimento Democrazia Europea per il ritorno al sistema proporzionale di stampo tedesco, con sbarramento al 5%.

"Democrazia Europea nascerà come partito il giorno dopo le elezioni - spiega - e sarà presente comunque nel panorama politico"

Qual è il suo programma?

"E' lo stesso di Democrazia Europea. La nostra idea é quella di ridare ai cittadini un ruolo che adesso non hanno, perché i due grandi schieramenti non rappresentano tutti. Riguardo al mio impegno verso gli elettori, credo che bisogna farsi carico dei bisogni del territorio".

Quali?

"Innanzitutto uno sviluppo equilibrato legato alla grande Malpensa, un processo oggi subìto e non interpretato. La mia esperienza é legata a Gallarate. Lo sdoppiamento della barriera autostradale venne fatto grazie a me. La Lega fece un presidio per mesi contro le esigenze di Gallarate, ma io ottenni che la città non venisse prevaricata. Quello è un esempio di quel decisionismo che mi ha sempre caratterizzato, un impegno per fornire risposte al territorio. Decisionismo ed efficienza sono le due parole chiave che ispirano la mia politica, una politica del fare più che del dire".

Quali garanzie può offrire la sua candidatura agli elettori?

"Ho un'esperienza locale amministrativa che fa parte della giusta gavetta di chi vuole andare in parlamento. Chi viene solo dalla società civile non ha la competenza giusta".

Cosa rappresenta Democrazia Europea nel nostro territorio?

"Noi rappresenteremo l'insofferenza della gente che non va più a votare perché non rappresentata in questo sistema. Siamo l'unica novità nel panorama politico".

Come sarà la sua campagna elettorale?

"Classica, porta a porta, con l'obiettivo di farsi conoscere, perché oggi i mass-media ci oscurano e si occupano solo delle beghe dei due schieramenti. Ma i gallaratesi mi conoscono, sono già stato candidato alle europee del 1999 per Forza Italia, un partito che condivide il fondamento della Dc: l'anticomunismo.

Un concetto alla base del suo programma.

"Io rappresento un progetto politico preciso, per una politica più vicina al cittadino, che lo renda protagonista. Per fare questo occorre la riforma delle istituzioni".

R.R.