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Milano
- Proteste contro il nuovo
manifesto elettorale di Silvio Berlusconi sulle grandi opere
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«Quella
pubblicità è ingannevole»
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Una
volta erano le tasse, meno per tutti, oggi sono le grandi opere. Sta
di fatto che le affissioni di Silvio Berlusconi in campagna
elettorale sono destinate in ogni caso a far parlare di loro. Questa
volta a scatenare la protesta sono i manifesti giganti (6 metri per
tre) che tappezzano le strade di Milano. «Grandi opere avviate per
93.000 miliardi di lire, fonte Ministero delle infrastrutture e dei
trasporti», recita la scritta accanto al viso sorridente del
premier. Tutto a posto? Per nulla, ha pensato Roberto
Rilletti che
ha scritto tempestivamente allo Iap
(Istituto Autodisciplina Pubblicitaria),
chiedendo di verificare l'onestà e la correttezza della campagna
promossa da Forza Italia. «Credo sia in contrasto - scrive Rilletti
allo Iap - con il codice di autodisciplina pubblicitaria, che, all'articolo
2, riguardante la pubblicità ingannevole, dice che la trasparenza
obbliga a riportare i prezzi in euro. Le lire sono fuori conio da
anni, in Italia. Perché non in sesterzi, allora?»
Secondo Rilletti si dovrebbe anche verificare la verità dei
messaggi, requisito previsto dall'articolo 6 dello stesso codice.
«Su un giornale - continua nella sua lettera all'istituto - ho
trovato riportati altri dati, anche questi attribuiti dal Ministero
delle infrastrutture e dei trasporti. Vorrei sapere, dunque, chi
mente».
La risposta dello Iap non si è fatta attendere. «Con riferimento
alla Sua segnalazione, siamo spiacenti di informarLa che, stante la
natura non pubblicitaria ma politica in senso ampio della
comunicazione segnalata, il caso rappresenta una situazione per la
quale non sussistono gli elementi che determinano la nostra
legittimazione ad agire».
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