Candidato Indipendente

Martegani Roberto

 

Gentile Elettrice
Distinto Elettore,

Se volete conoscermi un po', Vi racconto una parte della mia vita professionale: sono un Tradatese da quando sono nato nel 1957 e in questa Città ho le mie radici civili, culturali e sociali che mi sosterranno nell'impegno politico che sono disposto ad affrontare per la Lombardia. A Tradate ho compiuto gli studi liceali presso il Collegio " Fulvio Bentivoglio" conseguendo il Diploma di Maturità scientifica nel 1976. La Facoltà di Medicina e Chirurgia l'ho frequentata all'Ospedale di Circolo di Varese, quando L'Università di Pavia vi mandava i suoi Docenti a insegnare, e mi sono laureato nell'anno accademico 1981/82. Nel 1983 sono stato arruolato nell'Esercito Italiano come soldato semplice; pur avendo avuto i requisiti per accedere al corso di Ufficiale di Complemento in Sanità Militare, scelsi di fare il soldato-dottore per conoscere le problematiche della gente comune senza le "stellette". Fu quello l'anno del mio primo impegno sociale, vicino a coloro che manifestavano un disagio psicologico con atteggiamenti devianti. Quella esperienza di un anno continuò nel 1985, quando vinsi il concorso pubblico per Responsabile del Servizio per le tossicodipendenze e l'alcolismo, dell'allora USSL N° 7 di Tradate, che organizzai ed aprii all'utenza, dopo solo due mesi dall'assunzione dell'incarico, iniziando così il mio impegno strutturato nel mondo dell'emarginazione. Le mie capacità organizzative in campo sanitario furono apprezzate e nel 1987 mi fu aggiunto l'incarico di Responsabile della Medicina di Base della USSL N°7 ossia di Coordinatore dei 60 Medici di famiglia operanti sul territorio attorno a Tradate. Alla fine degli anni 80, l'emergenza dell'infezione da HIV, che colpiva in Italia prevalentemente i tossicodipendenti che curavo, mi fece fare una scelta clinica specializzandomi in Malattie Infettive e iniziando a operare all'Ospedale di Circolo di Varese, dove mi dedico agli ammalati di AIDS da oltre 15 anni. Nel 2002 ho ottenuto il Certificato di Manager in Sanità, da parte della Regione Lombardia, in quanto ho sempre studiato le problematiche di organizzazione sanitaria al fine di dare al paziente-utente un percorso clinico rapido ed efficace, pur mantenendo la razionalizzazione dei costi di gestione: ciò significa tutelare l'umanizzazione dell'ammalato evitando gli sprechi economici! Il 2005 si è aperto professionalmente con una proposta, da parte del partito di Alleanza Nazionale ad un indipendente quale sono, di trasferire tutta la mia esperienza nel campo della gestione delle risorse umane ed economiche nella politica sociale e sanitaria della Regione Lombardia per i prossimi cinque anni. La scelta di un tecnico che da venti anni ha risposto, dalla prima linea, alla richiesta di salute da parte di coloro che hanno avuto difficoltà ad averla altrove. . . . dipende da te che hai letto fino a questo punto.

Le domande che mi pongo:

Quanti anziani ci sono con malattie croniche che necessitano di assistenza a domicilio, accessi ad ambulatori, ricoveri ospedalieri o in strutture protette?

L'umanizzazione, ossia il trattare un paziente ricoverato come se fosse a casa sua, esiste?E' applicabile?

La privacy, ossia la discrezionalità, è solo una legge o un modello culturale per chi lavora in sanità?

Chi crede in una religione diversa da quella Cristiana Cattolica ha modo di rispettarla ed è rispettato e tutelato nelle sue scelte (i Testimoni di Geova, i Mussulmani) quando è ricoverato?

C'è una "zona grigia" sanitaria tra il Medico di famiglia e l'Ospedale, cioè i Servizi del territorio: è proprio impossibile potenziarli?

Qual è il futuro del Medico di famiglia? L'associazione con altri Colleghi?

La carenza di Infermieri sarà destinata ad aumentare o c'è un rimedio?