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Speciale elezioni - Tradate – Il candidato sindaco per il centrodestra potrebbe essere il più giovane primo cittadino degli ultimi 60 anni; obiettivi fondamentali della sua politica saranno il nuovo centro storico e una rivoluzione del sociale
Candiani: «Proseguiremo nella riorganizzazione urbanistica del territorio»

Se venisse eletto sarebbe il più giovane sindaco che Tradate abbia avuto negli ultimi 60 anni. Si tratta del 30enne Stefano Candiani, assessore alla cultura dal 1997, anno della seconda amministrazione Galli. Precedentemente il giovane Candiani è stato presidente della biblioteca civica dal ’93, stesso anno in cui si è iscritto alla Lega Nord. Non è sposato e lavora come responsabile della qualità nell’azienda di famiglia “G.Candiani”, specializzata nella produzione di contenitori per l’industria cosmetica. Oggi si presenta come candidato sindaco per il centrodestra e la sua candidatura è appoggiata, oltre che dalla Lega, anche da Forza Italia, Udc e Alleanza Nazionale. Da tempo veniva indicato come successore dell’onorevole Galli, ma la sua nomina ufficiale a candidato è arrivata soltanto a ridosso della scadenza delle presentazione delle liste.

Cosa l’ha spinta ad accettare la proposta della coalizione di centrodestra?
«Ho risposto con entusiasmo alla proposta in quanto l’esperienza di questi anni è stata ampiamente positiva. Ho a cuore molti progetti, come la nuova biblioteca e il centro storico, e la prospettiva di diventare sindaco mi da più forza a più vigore nel portarli avanti».

L’obiezione che è stata avanzata da più parti alla sua candidatura è soprattutto il fatto che Tradate non è solo cultura…
«È vero. Tradate è anche lavoro e sociale. La questione più importante che la città dovrà presto affrontare sarà proprio la riorganizzazione urbanistica. Tradate avrà parecchio lavoro da fare nei lavori pubblici e nell’urbanistica».

Ma non è stata proprio la rivoluzione urbanistica un cavallo di battaglia di questi nove anni di amministrazione Galli? L’urbanistica è ancora un problema?
«Infatti non sarà un problema, ma una soluzione. Nel senso che tutti i lavori pubblici dovranno essere finanziati. Tutto quello che è il prodotto del Piano Regolatore, come gli oneri di urbanizzazione, nei prossimi anni potranno essere spesi nei lavori pubblici. È ovvio che per sistemare il centro di Tradate, quello di Abbiate e il completamento delle Ceppine necessitano dieci miliardi delle vecchie lire. Questi progetti come si finanziano? O accendendo dei mutui, poi a carico dei cittadini, oppure ricavando oneri di urbanizzazione dalla gestione del territorio. Del Piano regolatore entrato in vigore nel ’97 stiamo raccogliendo i frutti solo adesso».

Nove anni di amministrazione della Lega Nord. Qual è il grosso problema che deve subito essere affrontato nel caso venisse eletto?
«Problemi in termini di cose negative, proprio non riesco a vederne. Se per problemi si intende il primo grosso progetto da portare avanti, parliamo del centro cittadino. Un primo impulso lo dobbiamo dare ai privati rendendo appetibile il centro di Tradate, successivamente il Comune dovrà intervenire urbanizzando le cose pubbliche: la strada, le illuminazioni, la piazza. Dal punto di vista commerciale, noi abbiamo messo un vincolo e questo rimarrà: il blocco della grande distribuzione, nessun grosso centro commerciale troverà spazio sul territorio tradatese. L’idea è di incentivare il piccolo commercio soprattutto nel centro storico. Tradate attira e questo lo dicono anche le richieste che sono pervenute per la costruzione di alberghi».

In tre parole, quali sono i punti fondamentali del progamma?
«Lavori Pubblici. In primis, come già detto, la sistemazione del centro cittadino. Sicurezza. Incremento del controllo del territorio e di quello che è l’ordine pubblico tramite investimenti nella polizia municipale e nelle nuove tecnologie portando anche avanti il progetto “città sicura”. Terza parola il sociale. Vogliamo creare una rete di servizi sul territorio e legati al territorio: grossi investimenti ma soprattutto creando sinergie con le associazioni di volontariato presenti sul territorio, come è già stato fatto per la convenzione effettuata recentemente con la scuola e con l’Azienda Ospedaliera. Vogliamo creare una rete di servizi e di supporto tra le associazioni di volontariato sociale e il comune per operare sul territorio in modo efficace. Ci sono molti problemi da risolvere in termini di servizi pubblici».

 Manuel Sgarella
manuelsg@tin.it