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Speciale elezioni - Uboldo - Secondo Il candidato sindaco dell'Udc l'ambiente e un nuovo piano regolatore sono i punti fondametnali del programma
Guzzetti: «Negli ultimi anni il Comune di Uboldo non è stato Amministrato»
Pierluigi Guzzetti torna in politica dopo 10 anni di assenza e si presenta come candidato sindaco per l'Udc. Laurea in Economia e Commercio, oggi 46enne è stato direttore amministrativo e finanziario, recentemente ha costituito con altri partner una società di consulenza aziendale. Non è nuovo alla politica uboldese tanto che è stato iscritto alla  Democrazia Cristiana dai 18 anni sino alle note vicende nazionali degli anni ’90 ricoprendo le cariche di Consigliere Comunale e Capogruppo Consigliare.

Come mai ha deciso candidarsi e quindi tornare in politica?
«Perché ho "dovuto" candidarmi. E’ stata una decisione presa nell’ambito del gruppo dei Democratici di Centro, alla luce dei pesanti limiti dimostrati, nel corso degli ultimi anni, dall’amministrazione leghista e delle aggregazioni che si stavano concretizzando tra i partiti presenti in Uboldo. Può sembrare "anacronistico", ma la decisione di ritornare a far politica, dopo quasi un decennio, è stata dettata unicamente dal desiderio di mettermi al servizio della comunità del mio paese».

Gli ultimi anni di amministrazione sono stati della Lega Nord, quali i maggiori problemi da affrontare? 
«Negli ultimi quattro anni il Comune di Uboldo non è stato Amministrato. E come sempre avviene in questi casi, mentre il tempo passa i problemi si acuiscono e si moltiplicano: il Piano Regolatore vigente risale alla metà degli anni ’80; la viabilità diviene sempre più problematica; le infrastrutture comunali, non mantenute, si deteriorano; i servizi pubblici non si adeguano alle nuove esigenze; la qualità della vita peggiora».

In tre parole, quali i punti principali del programma?
«La tutela dell’ambiente: priorità assoluta per non divenire nuova periferia degradata della metropoli. Un nuovo Piano Regolatore che, tutelando l’ambiente, consenta di pianificare uno sviluppo sostenibile. Nuove strutture, per fornire servizi sociali: una casa di riposo per anziani e un centro servizi sanitari e di primo intervento. Obiettivo: migliorare la qualità della vita».

Qual è la sua posizione sul futuro dell'area ex Lazzaroni? 
«Siamo contrari a interventi di riqualificazione che non tengano in debito conto le problematiche della viabilità, impatto sociale, impatto ambientale. La nostra sensazione è che la proposta in discussione sia solo finalizzata a consentire all’imprenditore di realizzare un’interessante speculazione immobiliare. Una proposta: fare di quell’area un polo universitario di ricerca tecnologica avanzata, coinvolgendo enti e imprese a livello nazionale e internazionale».

 Manuel Sgarella
manuelsg@tin.it