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Speciale elezioni - Tradate - La lista civica è presente a palazzo dal '93 e alle passate conquistò quasi il 10 per cento dei tradatesi; intervista al candidato sindaco  
Carlo Uslenghi: «Prima di tutto ci vuole una riqualificazione dei centri storici»

Rappresenta "Città nuova", l'unica lista civica in campo a Tradate per le prossime elezioni amministrative. Carlo Uslenghi, 46 anni, è consigliere comunale dal 1993 e nelle ultime elezioni quasi il 10 per cento dei tradatesi votò questo schieramento indipendente, ottenendo ben due seggi in consiglio. Attualmente Uslenghi è funzionario provinciale, in precedenza è stato giornalista pubblicista libero professionista.

Come mai ha deciso di candidarsi a rappresentare la città?
«Ho deciso di candidarmi per passione verso la città e verso i cittadini al fine di cercare, attraverso l’azione politica istituzionale, il miglioramento della vita familiare e sociale della gente».

Dopo anni di amministrazione leghista, quali i maggiori problemi della città?
«Tradate è una piccola città, ma tanti e complessi sono i problemi.
In ogni caso è necessario fare una seria programmazione, elaborando progetti e individuando obiettivi da raggiungere in tempi determinati e con certe fonti di finanziamento, attuando un rigoroso controllo di gestione. Di assoluta importanza è riportare la dimensione sociale della politica, ovvero l’azione amministrativa deve essere rivolta alla generalità della cittadinanza a partire da chi fa fatica quotidianamente a conquistarsi i minimi obiettivi di vita familiare e sociale. Per esempio, non è possibile un esclusivo libero mercato della casa con costi da tre a quattro milioni di vecchie lire per ogni metro quadrato».

In tre parole, quali sono i tre punti fondamentali del programma?
«Di fondamentale importanza è la sicurezza civica, dunque una più diffusa e costante presenza sul territorio delle forze dell’ordine; la riqualificazione dei centri storici di Tradate e di Abbiate attraverso l’elaborazione di un piano speciale al fine di garantire il rilancio della vita sociale, con particolare riguardo alla comunità di Abbiate che rischia di diventare un quartiere dormitorio; il miglioramento delle rete fognaria perché non è più sostenibile che ad ogni acquazzone ci siano zone della città invase dalle acque piovane; un ampio parco protetto per i bambini».

Ultimamente la microcriminalità sembra in crescita anche se non solo nel tratatese, come affrontarla in città?
«Studio di fattibilità per la costruzione di una nuova caserma dei Carabinieri, l’istituzione di un numero verde sulla sicurezza civica, istituzione del vigile di quartiere con sedi decentrate in Abbiate e Ceppine».

Perchè gli elettori dovrebbero votare una lista civica?
«Gli elettori dovrebbero votare civico per avvicinare i cittadini al Palazzo e gli
amministratori alla gente. Noi della lista civica rispettiamo i partiti, che sono chiamati, come recita l’art. 49 della Costituzione, a determinare la politica nazionale. A livello locale invece si impone un rapporto diverso tra cittadini e politica, senza più considerare il Comune come trampolino di lancio per carriere di partito, ma superando ogni divisione ideologica e unendo tutte le disponibilità, le intelligenze, le capacità, cercare tutti insieme di far bene il bene comune nel supremo interesse della comunità civica».

 Manuel Sgarella
manuelsg@tin.it