Spazi pubblicitari

Speciale elezioni - Tradate – Trasparenza e partecipazione le parole chiave del candidato sindaco del centrosinistra che torna in politica dopo cinque anni di assenza
Luce punta sul sociale e sulla suddivisione della città in macroquartieri

Compiuti i cinquant’anni il noto medico tradatese ha deciso di tornare alla ribalta politica. Luigi Luce rappresenta così le forze del centrosinistra di Rifondazione Comunista, Il germoglio, Democratici di Sinistra e Margherita. Luce ha sempre lavorato in città come medico fin da quando ha conseguito la laurea nel ’78; oggi conta più di millecinquecento mutuati. Iscritto al Partito Socialista negli anni ’80, ha ricoperto la carica di assessore ai servizi sociali dal ’90 al ’92; a palazzo è tornato nel ’93 nella file del Pds dove è rimasto fino al termine del mandato nel ’97. «Ho ancora delle grosse energie da spendere – spiega il candidato sindaco – e vivendo da sempre tutti i giorni a contatto con la gente mi è sembrato opportuno ritornare in prima persona sul campo di battaglia».

È rimasto lontano dalla scena politica per cinque anni, cosa le ha fatto pensare che questo fosse il momento giusto per tornare?
«I valori in cui credo. I valori che non ho riscontrato nell’amministrazione leghista uscente. Amministrazione che sembrava dovesse rivoluzionare e cambiare tutto radicalmente e che, invece, non ha fatto altro che continuare progetti già iniziati da altre amministrazioni e svolgere soltanto amministrazione ordinaria. Lo dimostrano gli ingenti avanzi di amministrazioni di questi anni che denotano una forte incapacità di amministrare».

Quindi quale sarebbe il primo problema che affronterebbe una volta eletto?
«Sicuramente il sociale. Non è pensabile che una suora vada da sola nelle abitazioni dei tradatesi assistendo 80 persone e il comune, con una cooperativa, ne assista soltanto una dozzina. La Lega, quando parla di cambiamento, fa soltanto della falsa demagogia: parlano di assistenza ai malati terminali, ma non sanno cosa sia l’assistenza domiciliare a un malato terminale. Il comune se non può affrontare questo tipo di assistenza, deve almeno cercare di farlo per poche ore durante il giorno».

In tre parole, quali sono i punti fondamentali del programma?
«La solidarietà, come già accennato, quindi il sociale. La partecipazione: nel senso che noi intendiamo avere un dialogo con tutti i cittadini. Il politico ha il dovere di fare un sunto delle richieste dei cittadini e poi di adoperarsi in questa direzione, ma non può imporre dall’alto ai cittadini le proprie decisioni perchè questa non è partecipazione. Terza parola è la trasparenza: per essere buoni amministratori occorrono l’onestà e la competenza».

Trasparenza e partecipazione, come attuarle sul territorio?
Suddividendo la città in tre grossi macroquartieri: Tradate, Abbiate e Ceppine. Costituendo poi dei consigli di zona in ognuno di questi quartieri. Inoltre vogliamo anche decentrare alcuni uffici amministrativi. Non dobbiamo dimenticare, ad esempio, che se consideriamo un cittadino delle Ceppine che non ha la macchina, e che non ha nessuno che lo possa portare in centro, dobbiamo arrivare a capire che un ufficio in quella zona ci vuole».

 Manuel Sgarella
manuelsg@tin.it