Sindaco
di Tradate dell’uscente amministrazione, Dario Galli oggi 44enne
è alla guida della lista della Lega Nord. Primo cittadino della
città dal ’93 non può più ricandidarsi come sindaco in quanto
è stato eletto per la seconda volta nel ’97, anno in cui è
diventato anche onorevole in Parlamento. Oggi appoggia, insieme al
resto del centrodestra, la candidatura del suo “delfino”
Stefano Candiani.
È
stato sindaco per nove anni, è attualmente
onorevole, come mai ha
deciso di candidarsi come consigliere comunale?
«Ritengo
giusto che si cambi, per legge non posso essere rieletto come
sindaco, ma questo non significa disinteressarsi della vita
politica della città. Inoltre la mia candidatura vuole
rappresentare la continuità tra l’amministrazione uscente e
quella entrante, nell’interesse della collettività, mettendo a
disposizione la conoscenza e l’esperienza in questi anni di
amministrazione. Non vi è alcun interesse personale e non mi
interessano cariche amministrative come vicesindaco o assessore».
Dopo
anni di amministrazione, quale il maggior problema da affrontare
attualmente?
«Non
vi è un problema maggiore, abbiamo semplicemente una serie di
cose da affrontare e portare avanti nell’ottica della continuità.
Ad esempio l’edilizia scolastica, sia nuova che in
ristrutturazione; il patrimonio pubblico; il campo sportivo dove
stanno proseguendo i lavori per la piscina, mentre quando siamo
arrivati noi c’era ben poco; il problema dei parcheggi che
stiamo risolvendo con il nuovo piano regolatore; vi è un problema
di viabilità che stiamo risolvendo con una serie di rotonde;
anche la viabilità interna che comunque si lega al discorso dei
parcheggi. Vi è poi un problema più generico, ma non tanto
drammatico, come quello della sicurezza, per il quale si è già
avviato il progetto “città sicura”».
Nella
lista vi sono delle esclusioni rispetto al passato, ma anche
diverse nuove entrate. Con quale criterio è stata costruita la
nuova lista?
«Bisogna
considerare che oggi nella Lega si è in tanti, qualcuno doveva
necessariamente rimanere fuori, non vi è posto per tutti.
Logicamente, tra assessori e consiglieri, abbiamo cercato di
privilegiare quelli si sono distinti per partecipazione e fedeltà
al partito. Inoltre vi è qualche nuovo iscritto e qualche
giovane, cresciuto proprio in questi anni. E poi il nostro fiore
all’occhiello: due indipendenti di chiara fama cittadina come il
dottor Crespi e il professor Oleotti. Sono persone importanti che
avere in lista ci riempie di soddisfazione, soprattutto perché
non sono iscritti alla Lega Nord e questo dimostra come la sezione
tradatese si sia trasformata in questi anni in un movimento più
ampio del normale concetto di partito».
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