Abita
a Tradate da quattro anni e mezzo, da quando è nata la figlia, e
oggi Tiziano Saporiti si presenta alla vita politica cittadina
come capolista di Rifondazione Comunista, appoggiando il candidato
sindaco di tutto il centrosinistra Luigi Luce. Saporiti ha 47 anni
e attualmente lavora come insegnante presso l’Itis di Busto
Arsizio.
Come
mai ha deciso di candidarsi?
«Ritengo
indispensabile il nostro contributo a modificare la condizione a
cui è arrivata la città dopo nove anni di amministrazione della
Lega Nord. Nella mia candidatura non vi è alcun interesse
personale».
Qual
è il vostro contributo al programma che è stato presentato dal
centrosinistra?
«Il
nostro è stato un contributo trasversale che ha affrontato un
po’ tutte le tematiche del programma. Da quando abbiamo iniziato
a studiare il documento ci siamo trovati subito in sintonia con
tutto il resto del centrosinistra, e i risultati si vedono. Quello
su cui maggiormente puntiamo è la partecipazione, il bisogno dei
cittadini che deve essere riscattato. L’amministrazione comunale
deve essere presente per risolvere i problemi; come amministratori
noi siamo di passaggio e il miglioramento della microsocietà
tradatese è il nostro intento più grande. È nell’ottica di
questo discorso che proponiamo la costituzione del difensore
civico e del giudice di pace. Inoltre bisogna richiamare i
giovani, farli interessare alla vita politica».
Quale
il primo grande problema da affrontare nel caso veniste eletti?
«Nel
2001 l’amministrazione ha dichiarato un avanzo di
amministrazione di oltre 4 miliardi di lire. Se questa cosa si
dovesse riproporre con il bilancio del 2002, noi prenderemo quelli
che sono i punti principali del nostro programma e metteremo i
soldi a disposizione di queste proposte. Poi chiederemo ai
cittadini, tramite assemblee pubbliche e consigli comunali aperti,
quali siano le reali priorità della città. Devono essere i
cittadini a individuare i problemi della città che necessitano di
essere subito risolti».
Come
conquisterebbe l’elettorato? Con quale frase?
«Per
non perdere l’occasione di governare la città. Per risolvere i
problemi di tutti contro quello che invece, adesso, sono gli
interessi di pochi».
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