Per una
volta non hanno vinto tutti. Vincono solo i Ds, e la Lega fa
cappotto. I suoi candidati vincono a Varese, Busto, Tradate e a
Villa Recalcati. Il Centrosinistra conserva i suoi piccoli centri
dove ha la capacità di recuperare l’enorme svantaggio che aveva
accumulato nel voto provinciale. Così come riuscì un anno fa
Carlo Crosti, sindaco leghista a Induno Olona.
La Casa delle libertà si conferma
nettamente maggioritaria, ma gli unici che possono davvero
brindare sono i suoi uomini di spicco che guideranno i governi
locali.
La Lega può essere ben soddisfatta
di questa tornata elettorale. L’emoragia di voti non si arresta,
ma si camuffa bene grazie al calo dell’affluenza alle urne. In
provincia perde oltre centomila voti rispetto al ‘97, ma il dato
più reale è quello delle politiche dello scorso anno rispetto al
quale perde quasi 27mila consensi. Forza Italia porta alla
vittoria i candidati della Lega, ma si lecca le ferite. Una
campagna elettorale sotto tono.Non un big e poche iniziative,
oltre a scontare di non avere una faccia nota per la prima volta
dal lontano ‘97. Gli azzurri perdono metà dei consensi, oltre
90mila voti, dalle politiche. Nella sola Varese scendono da 17.800
a 10.400 voti.
Il Centrosinistra nel suo insieme
brinda solo a Malnate e Cardano, dove i suoi candidati hanno fatto
valere buone amministrazioni e il coraggio di mantenere ferme le
proprie posizioni. Chi si lecca le ferite è invece la Margherita.
La sua speranza di fare un altro pieno di voti e di accentuare
quindi la competizione con i compagni di strada diessini esce
penalizzata senza appello. In provincia l’emoragia è da
patologia grave. Quasi 50mila voti in meno delle politiche. A
Varese che è diventato quasi un test nazionale, i petali si sono
seccati in gran quantità lasciando oltre cinquemila voti,
malgrado il buon lavoro svolto dal suo candidato sindaco. E a
proposito del capoluogo il Centrosinistra avrà di che riflettere
leggendo i voti che i varesini hanno dato a Raimondo Fassa. L’idea
di scompigliare le carte, e di non riprodurre sempre e ovunque un
modello politico che partendo da Roma arrivasse fino alle città,
aveva una sua ragione. Chi ha voluto contarsi ora raccoglie solo
cocci rotti. E deve ringraziare il proprio candidato che è stato
comunque capace di contendere con coraggio e intelligenza lo
strapotere del centrodestra. Ai vincitori i migliori auguri di
buon governo. Ai vinti la speranza che indaghino più spesso nei
cassetti della fantasia.
Marco Giovannelli
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