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               I brevi spazi di corso
              Matteotti e della piazza del Garibaldino antistanti l’Arco Mera
              ieri a mezzogiorno hanno visto incrociarsi alcuni importanti
              candidati a Palazzo Estense e vecchi lupi della Prima Repubblica
              che non hanno voluto perdere l’occasione di perfidi commenti all’indirizzo
              dei loro eredi. Un improvviso silenzio nei vari crocchi c’è
              stato al passaggio del sindaco Fumagalli: radioso e sorridente,
              era l’immagine della vittoria e tanta
              sicurezza ha messo in difficoltà i vecchietti al sole: dopo un
              attimo di smarrimento essi però hanno cambiato corsia fulminando
              prima la magistratura, che ogni tanto incarcera senza pagare
              dazio, e poi i giornalisti legati ai poteri forti della città. 
              Anche apprezzati
              reduci come il Piantanida e lo Spantèga hanno ceduto alla
              tentazione del pettegolezzo sibilando che se Fumagalli sembrava Re
              Sole era tutto merito della loggia massonica cittadina che in
              questi anni ha mandato la sua cavalleria a soccorrere la Giunta
              comunale. 
              Scheggia 
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