Speciale elezioni - Malnate - Manini di nuovo sindaco, e Rifondazione al 10%. Un risultato inaspettato anche per gli stessi protagonisti dell'exploit
Il centro sinistra a Malnate fa cappotto

Ha l'aria raggiante e confusa Olinto Manini: per la seconda volta ha superato la prova per il comune di Malnate, ancora una volta sul filo di lana, ancora una volta con una partenza senza troppe speranze e un finale decisamente in crescendo.
«Ho vinto di 250 voti, ma in fondo è andata di lusso - spiega Manini dalla sede del PPI di Malnate, dove si sta festeggiando la sua seconda, sofferta vittoria - L’altra volta ho vinto  di quattro voti soltanto...»

Era proprio andata così, quattro anni fa: la poltrona di sindaco l'aveva conquistata per la prima volta, grazie ad una ampia coalizione di centro sinistra, per una manciata di voti. E per questa tornata le prospettive sembravano anche più ardue:il suo Ulivo, caso unico in provincia di coalizione con questo simbolo, si presentava senza l'appoggio di Rifondazione comunista. Che, al contrario, ha presentato contro di lui un giovane candidato sindaco, Stefano Bernasconi: un vero e proprio scontro diretto a sinistra, visto che per Malnate non era previsto il ballottaggio.

«Bisogna dire che Rifondazione è andata proprio bene: tant'è vero che noi siamo stati per quasi tutto il giorno in ansia - continua Manini - ci mancavano proprio i voti di Rifondazione per vincere». Lo scontro diretto ha invece fatto bene a tutti e due: si sono verificate infatti due condizioni apparentemente impossibili, un grande exploit per Rifondazione e la seconda vittoria per l'attuale sindaco.

Manini è persona schiva e modesta: ma, considerato il risultato e considerato che si sta  parlando del sindaco uscente, qualche merito dovrà pur riconoscerlo a sè stesso...
"In realtà me lo stanno dando gli altri questo merito: dicono  che questo risultato per buona parte arriva da me, dal mio modo di essere sindaco. Mah, io prendo atto e ne sono contento. Non so quanto tutto ciò sia vero, però devo ammettere: è bello vincere una partita, ma vincere una partita difficile è davvero bellissimo".

E adesso cosa farà per prima cosa?
«Farò né più ne meno quello che ho fatto nei mille e rotti giorni in cui ho lavorato nel primo mandato, e di quello che farò nei mille e rotti giorni che spero mi aspettano». Insomma, si torna semplicemente al lavoro.

La vittoria di Manini non è stata però a discapito di Rifondazione: in questo caso il centro sinistra, contrariamente al resto della provincia, ha fatto proprio cappotto.
Si può dire che le due formazioni contrapposte a sinistra si sono portate fortuna a vicenda?
«Potrei addirittura dire che in fondo abbiamo aiutato l'Ulivo a vincere: a quanto sembra il sindaco uscente ha rubato più voti a destra che a sinistra - commenta Stefano Bernasconi, il candidato di Rifondazione - Noi comunque non possiamo che essere contenti, perchè siamo passati dai 545 voti delle ultime politiche ai 901 voti di questa tornata. I nostri voti sono aumentati progressivamente negli anni: questo è, oltre a un dato nazionale, anche un riconoscimento all'attività della sezione locale. per questo pensiamo che il centro sinistra non può tenere conto che alla loro sinistra c'è un partito che cresce».

 Stefania Radman