Speciale elezioni - Varese - Viaggio nelle stanze dei "numeri"
Il brulicare della Prefettura

Non avevo mai visto una sala stampa e tanto meno giornalisti al lavoro se non in alcuni film americani. Uno vecchio cronista mi ha accompagnato oggi in Prefettura dove si raccolgono i dati delle votazioni. Il tutto mi è sembrato un casino organizzato nel senso che molti parlano in televisione, al telefono o ai microfoni della radio facendo un bel baccano, poi di colpo si fermano per contemplare i dati forniti da un tabellone e dopo qualche attimo via di nuovo con le chiacchiere. Il mio accompagnatore mi ha detto che non si trattava di chiacchiere ma di notizie e tra l’altro di notizie non buone perché molta gente non è andata a votare. Quanto ai giornalisti mi sono convinto sempre di più che è una categoria nella quale non mancano gli sfaticati. La riprova? Queste righe le doveva scrivere il "vecio" che mi ha fatto da cicerone, poi lui mi ha detto che per capire e criticare bisogna saper fare e mi ha "girato" il suo compitino, non trascurando una raccomandazione: non devi scrivere assolutamente che le attrezzature o i mezzi – non ho capito bene – a disposizione dei giornalisti fanno rimpiangere quelli del passato nonostante l’impegno dei funzionari della Prefettura.

Proprio svelto come una scheggia il mio cicerone.

Scheggia