Arsago Seprio - La candidata sindaco di Arsago Democratica si presenta agli elettori. "Pił servizi alla persona per il paese. Su Malpensa un'azione unitaria con gli altri Comuni del CUV per avere pił voce in capitolo"
Patrizia Stoppa: "Ridiamo vita ad Arsago"

«La passione politica? Ce l'ho da sempre nel sangue». Si presenta così Patrizia Stoppa, la candidata sindaco di Arsago Democratica (centrosinistra), lista che reca lo slogan "Ridiamo vita ad Arsago". Classe 1959, Stoppa è consulente finanziaria per una banca, in passato ha avuto attività commerciali. Divorziata, un figlio 24enne che studia all'università di Torino, il compagno di quindici anni di vita perduto tragicamente qualche anno fa per un incidente stradale quando stava per risposarsi («il dolore più grande della mia vita»), studia tuttora economia a livello universitario per tenersi aggiornata nel suo campo di attività. E di fronte alla sfida elettorale, in palio la guida della sua Arsago Seprio, si dice «molto serena». Se eletta, sarebbe il primo sindaco donna del paese. E la competizione appare tutto sommato aperta, con quattro "litiganti" in campo, l'ex sindaco Claudio Montagnoli pronto a "sparigliare le carte" anche in un quadro che tende a ricomporre, dopo gli anni delle liste civiche, le appartenenze di schieramento e di partito. Varrà l'effetto ex sindaco? «È possibile», di certo il brand Montagnoli, per dirla in termine di marketing, è conosciuto, dice Stoppa: «ma anch'io sono conosciuta, ho sempre vissuto e lavorato qui».

A dare a Patrizia Stoppa l'imprinting e la passione per la politica orientata a sinistra è stata la famiglia. «La mia militanza politica vera e propria nasce solo con la formazione del PD, ma sono sempre stata di sinistra». Cos'è oggi essere di sinistra? Le chiediamo. «Stare con le minoranze, battersi per chi si sente debole, perchè i forti si difendono benissimo da soli» è la risposta. «Nella politica odierna tutto si fa, con i soldi, ma sono i valori umani quelli che contano per me. A darmi valori forti sono stati i miei familiari, sono cresciuta in una famiglia modesta ma hanno saputo darmi insegnamenti importanti, una formazione etica».

Di cosa ha bisogno Arsago? «Più servizi per i residenti. Un asilo nido, certamente; nel programma non lo citiamo ancora perchè attendiamo di poter avere soluzioni concrete al riguardo. Più aule per le scuole materne. Va rialzata di un piano la scuola elementare, ha solo quindici anni ed è stata costruita specificamente predisposta per un possibile ampliamento. Per gli anziani poi, un centro c'è, ma è poco frequentato, per la socialità tendono a spostarsi, quelli che possono, fuori Arsago. In ogni caso bisogna osare, pensare a servizi nuovi per gli arsaghesi». Per la viabilità, la candidata del centrosinistra ricorda la circonvallazione da ultimare fino al Sempione, a carico di Anas e Regione; e in tale contesto la possibilità di risolvere il problema della dotazione di fognature della parte sudovest dell'abitato, con tanto di impianto di fitodepurazione. Sempre restando in tema di viabilità, c'è la necessità di dotare un centro molto compatto, di struttura tradizionale e pertanto poco... permeabile al traffico di nuove vie, sfruttando alcuni percorsi in buona parte già esistenti, magari solo da asfaltare. Per l'urbanistica, la volontà di Arsago Democratica è di tutelare il territorio, anzi riqualificarlo tenendo il più possibile puliti sentieri e boschi, troppo spesso usati a mo' di discariche, con l'aiuto di apposite squadre di Protezione civile. Con la situazione di crisi prima strisciante, poi galoppante, degli ultimi due anni, vi sono varie unità immobiliari invendute: andare a consumare altro territorio non appare sensato. Tanto più in aree di buon valore ambientale come quelle arsaghesi, tutelate anche dal Parco Ticino, «col quale abbiamo un buon raccordo, non lo si considera di cereto un "nemico" o un fattore di limitazione come qualche volta si è fatto all'epoca della sua istituzione». Dunque la precedenza va ad interventi di risistemazione delle corti ed edifici del centro storico, con incentivi per il risparmio energetico e l'impiego di fonti energetiche rinnovabili.

Sul piano della sicurezza «vogliamo creare una cultura dell'integrazione, ad Arsago ancora si vive bene e vogliamo che così rimanga, ponendone le premesse». Il sociale, dunque, con l'inclusione come fattore a monte della prevenzione. Sempre tenendo alta la guardia, per quanto nelle competenze di un Comune, su ogni possibile situazione di rischio.

Ad Arsago un tema importante è sempre quello di Malpensa. Non pochi vi lavorano, ma tutti si sentono passare in testa degli aerei e sanno benissimo di vivere in un territorio esposto a pesanti livelli di inquinamento, da rumore e non, a causa dell'aeroporto. «È fondamentale coordinarsi con il Comuni del CUV (consorzio urbanistico volontario) ed agire insieme. Montagnoli dice che su Malpensa non ha chiuso occhio per anni, ma agiva troppo in solitudine, serve unità d'azione se si vuole che lo scalo rispetti regole chiare e condivise da tutti. E la Regione dovrà incaricarsi di farle rispettare, queste regole». No, beninteso, alle guerre-scaricabarile fra "poveri" per le rotte di decollo.

"Ridare vita" ad Arsago è l'obiettivo della lista che candida Stoppa, ma come? «Creando un paese adeguato ai tempi che viviamo. Sul fronte infrastrutturale ed urbano come su quello sociale. A questo proposito ci possono aiutare molto le associazioni, da quelle culturali a quelle sportive, mantengono viva e vitale la comunità, ci aiutano a viere meglio insieme. Per i giovani, oltre a questi sbocchi, abbiamo un'altra proposta che abbiamo affidato proprio ad alcuni di loro, più competenti in materia: estendere una copertura Internet wi-fi a tutto il paese, nelle strade come nelle scuole».

SdA
Lunedi 1 Giugno 2009