Bodio Lomnago - Il suo obbiettivo è riprendere a fare ciò che ha fatto in questi anni per costruire un paese più vivibile
Sindaco uscente Liborio Rinaldi si presenta con la lista Uniti per Bodio Lomnago

Due figli che gli hanno dato la gioia di quattro nipoti; due risiedono a Bodio Lomnago dalla nascita e gli altri due verranno ad abitare  nell’arco dell’anno: la volontà di Liborio Rinaldi è quella di operare per consegnare a loro e a tutti gli altri piccoli cittadini di Bodio Lomnago un paese sempre più vivibile, un paese che possa essere sentito come il loro paese e che sempre dovranno ricordare con nostalgia e amore, qualunque strada possano intraprendere da adulti.

Quali sono i punti salienti del suo programma?
Potrei rispondere in estrema sintesi con uno slogan, ma che riassume bene il senso del programma di UNITI per BODIO LOMNAGO: “INNANZI TUTTO LA PERSONA”.
Penso infatti che l’attività amministrativa che presiede e indirizza la vita civica, culturale e sociale di Bodio Lomnago debba avere tale finalità. Noi di “UNITI per BODIO LOMNAGO” non proponiamo cose astratte, fini a se stesse o di effetto, ma un progetto globale socio-culturale che mette al centro la persona e punta al soddisfacimento delle sue aspettative. Il disegno è ambizioso,
ma lo si può raggiungere solo unendo diverse sensibilità politiche, diverse esperienze, diversi livelli di maturazione e una gran voglia di lavorare insieme non per interessi personali o di parte, ma per il bene del nostro paese.
 
Da chi è composta la sua lista?
Mi viene spontaneo rispondere: da tutto Bodio Lomnago. Al di là delle facili battute, s’è formato un gruppo molto equilibrato e rappresentativo delle diverse esigenze che abbiamo in paese. Infatti i candidati hanno capacità, esperienze e sensibilità diverse eppur complementari, così da coprire l’intero spettro delle problematiche concrete che devono essere affrontate dall’azione altrettanto concreta di una buona amministrazione. Si va così dagli ambiti giovanili a quelli sociali, da quelli culturali a quelli urbanistici, da quelli viabilistici a quelli ambientali, essendo tutti i nostri candidati persone impegnate già da tempo, ognuna per la sua parte, in ciascuno di questi campi. Ciò che ci ha unito, non è stata la chiamata piovuta dal cielo a nome e per conto di qualche partito, ma la voglia di spenderci per il nostro Paese. Cosa poi importante, accanto a giovani o meno giovani, v’è un nucleo di candidati di consolidata esperienza amministrativa. Insomma, un gran bel gruppo, del quale ci si può fidare e che sono certo che potrà ben operare.
 
La prima cosa che farà una volta eletto Sindaco?
Riprendere a fare ciò che ho fatto in questi 5 anni e che farò fino al 5 di Giugno e cioè impegnarmi al massimo per cercare di risolvere i problemi dei miei concittadini. Quando una persona viene in Comune per porre una domanda, qualunque essa sia, merita sempre un atteggiamento di grande attenzione, perché solo ascoltando la gente e le loro necessità si può capire l’anima più profonda del proprio paese e quindi indirizzare al meglio l’attività amministrativa. In questo quinquennio ho incontrato centinaia di persone: certo non sempre tutti sono stati accontentati, ma penso che nessuno possa dire che il proprio problema sia stato sottovalutato o trascurato.
 
Qual è il problema più urgente da risolvere nel suo Comune?
I problemi più urgenti sono già stati affrontati e risolti; penso ad esempio all’annosa questione dell’approvvigionamento idrico, condizionato dal fatto che purtroppo non abbiamo risorse nostre. E’ stato comunque risolto l’anno scorso con gli accordi con SOGEIVA, che ci garantisce un 20% di acqua in più, e con ASPEM. Tramite quest’ultima, approvato il mese scorso il piano degli investimenti, nel giro di un anno saremo collegati anche con la rete di Varese attraverso Daverio, avendo così due fonti di approvvigionamento distinte. In ogni caso non si dovrà abbassare la guardia su nessuna problematica, per evitare il ripetersi di situazioni anomale.
 
Come Sindaco uscente, che bilancio traccia del suo precedente mandato?
A mio giudizio il bilancio che posso fare è positivo, avendo portato a compimento non solo ciò che era stato promesso agli elettori e su cui avevamo chiesto il mandato per portarlo a termine, ma anche molte cose emerse come prioritarie durante la legislatura e che non erano preventivabili. Ma io penso che il vero giudizio lo dovrà dare la popolazione il 6 e il 7 Giugno: solo allora capiremo veramente se abbiamo operato in sintonia con le aspettative della gente: mi auguro di sì.
Erika La Rosa
Venerdi 22 Maggio 2009