È Massimo Carabelli a guidare la lista “Nuovi volti in Comune” in corsa per l’amministrazione comunale di Carnago. Ha trentasette anni, sposato con due figlie. È tecnico informatico ma divide il suo tempo con alcune passioni personali: «amo lo sport», il canottaggio in particolare, e poi l’agricoltura biodinamica”. Immaginiamo debba essere qualcosa di più elaborato che il semplice orto sotto casa, «diciamo più rispettoso dell’ambiente».
Carabelli e la sua squadra hanno scelto di presentarsi alle elezioni per due ordini di motivi: «siamo carnaghesi e amiamo il nostro paese», innanzitutto; «e perché non condividiamo le scelte dell’attuale amministrazione».
 
Più in particolare?
 
«La disgregazione sociale. Carnago è un paese dormiente grazie a come è stato gestito fino a adesso. Pochi eventi organizzati, e solo eventi spot. Poi la gente scappava via dal paese. Noi vogliamo riportare le persone a vivere il paese»
 
Più attenzione al sociale quindi?
 
«Il sociale è la nostra priorità, lavoreremo al fianco del cittadino dai zero anni a salire. Dagli istituti per l’infanzia ai centri per gli anziani. Anzi ci piacerebbe avviare dei laboratori anziani-bambini, esperienze di condivisione intergenerazionale»
 
Come si attua tutto questo scusi?
 
«Attraverso un modus operandi che sarà il perno della nostra amministrazione: la collaborazione e il coordinamento del mondo dell’associazionismo carnaghese. Intendiamo lavorare a stretto contatto con tutte le associazioni, da quelle dei commercianti a quelle culturali e sociali. Saremo un unico team»
 
E per il territorio?
 
«Carnago non ha fatto ancora partire il Pgt. Noi cominceremo quindi da capo e “ricostruiremo” Carnago secondo un modello incentrato sulla persona. Il rispetto per l’ambiente e per le risorse naturali saranno i capisaldi di questa attività. Rivaluteremo l’assetto viario cittadino cercando di creare vere e proprie piazze di incontro comune»
 
Che tipo di lista è la “Nuovi volti”?
 
«Composta unicamente da persone che hanno a cuore il bene di Carnago, e questo lo dimostra che fra di noi non c’è nessuno con una tessera politica. A noi interessa il paese e nient’altro. Il nostro unico obiettivo è riportare la cultura e il senso di appartenenza in questo paese»