Casalzuigno - Il consigliere di minoranza uscente si candida per "La rinascita di Casalzuigno". Promette: «Tutelerò i piccoli centri in sede di nuova Comunità Montana e delle unioni tra comuni». E attacca il Fai: «Gli abitanti subiscono la presenza di Villa Bozzolo»
Caverzasio promette: "Stop agli abusi e maggiore attenzione al cittadino"

È l’unico “superstite” delle elezioni 2004 e si ricandida per concorrere alla poltrona di primo cittadino che gli è sfuggita cinque anni fa. Augusto Caverzasio, consigliere di minoranza di Casalzuigno e membro dell’assemblea della Comunità Montana della Valcuvia, è capolista di “La rinascita di Casalzuigno”.

Caverzasio, lei è in una situazione particolare: viene dall’opposizione ma è l’unico candidato in continuità con il consiglio comunale uscente. Come spiega questo fatto?
«Sono curioso anche io di capire come mai la maggioranza sia completamente sparita. Ora se ne va anche il segretario comunale: mi sembra che la Giunta abbia lasciato un paese alla canna del gas, senza nemmeno più la canna».
 
Ci sono così tanti problemi da affrontare?
«Direi proprio di sì. Il 30% del paese è senza fognatura; basterebbe questo per lasciare preoccupati. D’accordo, c’è stata attenzione verso la cultura, però mi pare che la maggioranza uscente si sia completamente dimenticata dei servizi essenziali per i cittadini».
 
Questa è la priorità nel caso verrà eletto?
«Sì ma non solo: partiamo da qui e dalla lotta all’evasione. Mi spiego: in territorio comunale ci sono tanti, troppi, mappali non accatastati. Terreni su cui costruzioni rurali sono diventate abitazioni e su cui non sono stati pagati oneri di urbanizzazione, tasse sui rifiuti e quant’altro. Il Comune ha bisogno di fondi per affrontare la sistemazione delle opere pubbliche: per reperirle partiamo dalla sistemazione di queste situazioni di abuso. Un lavoro duro, ma che è necessario affrontare».
 
Volenti o nolenti, a Casalzuigno la cultura rappresenta una parte importante. Vuoi per la presenza di Arcumeggia, vuoi per Villa Bozzolo.
«Certo: il borgo dipinto ha senz’altro bisogno di un nuovo sviluppo, però i programmi su Arcumeggia vanno correlati con i fondi a disposizione. Su Villa Bozzolo e sul Fai sarà necessario parlarsi chiaramente e trovare un accordo: così come vanno le cose non ci sta bene. Per la Villa arriva sì tanta gente che però al paese non dà nulla, se non il traffico: i cittadini troppo spesso subiscono le manifestazioni che vengono organizzate. Prendiamo il problema del parcheggio: troppe volte vengono invasi i prati che gli agricoltori utilizzano per il fieno, senza che nessuno si preoccupi di sistemare le cose».
 
Lei è molto attivo anche in Comunità Montana. La fusione tra Valcuvia e Luinese cosa porterà?
«Io credo proprio che sia un errore: si vuole combattere lo spreco ma per questo si vanno a colpire realtà piccole che incidono poco, come gli enti montani. Non so cosa accadrà dopo la fusione: temo che l’interesse del nuovo ente si sposti verso i comuni più grossi mentre i piccoli centri verranno lasciati ai margini».
 
Quale impegno prende, dunque, in questo senso?
«Sarò il “vigile” che controllerà che non vengano dimenticati i piccoli paesi. E attenzione, questo non vale solo per la Comunità Montana ma anche per le Unioni dei Comuni. Casalzuigno è nel sistema di Polizia Locale con il Medio Verbano e le dico che non sono troppo contento. Di vigili però, in paese, ne vedo troppo pochi: la gente chiede sicurezza, non vuole vedere scarichi abusivi nel Boesio. Far passare gli agenti sulla provinciale non è sufficiente».
Damiano Franzetti
Lunedi 1 Giugno 2009