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Casciago - Il sindaco uscente si presenta con la lista civica "Obiettivo Comune": "Un gruppo unito e ansioso di fare bene per il paese"
Andrea Zanotti, una squadra tutta nuova per tornare sindaco
Con Zanotti è rimasto Stefano Chiesa, assessore uscente alla Cultura e al Tempo Libero, oltre a Edoardo Zin e Teresina Armenti in Giani, con lui in tempi diversi nei dieci anni di amministrazione trascorsi. Per il resto repulisti generale, facce nuove e persone che hanno creduto nel progetto “Obiettivo Comune”: «La nostra è una lista civica pura – spiega Zanotti -: non credo nel ruolo dei partiti in un comune come il nostro, dove penso debbano contare più le persone che le decisioni prese da Varese o dalle stanze del potere. È un gruppo nato dal basso, molto partecipato, con tante persone coinvolte anche al di fuori dei sedici candidati. La spaccatura con Brovedani è nata tempo fa: le priorità erano diverse, le premesse sbagliate. Forse l’ex sindaco e i suoi volevano che io fossi solo un sindaco di transizione: io ho amministrato per cinque anni, i rapporti sono stati difficili, ma credo di aver dimostrato di avere il coraggio di andare avanti con spirito di responsabilità».
Nonostante le tensioni e i rapporti difficili all’interno della giunta, i risultati per l’amministrazione uscente sono di tutto rispetto: «Abbiamo realizzato il programma al 60 per cento – spiega Zanotti -. Il paese ha avuto momenti e occasioni per vivere, le persone sono tornate a partecipare alle iniziative organizzate dalle associazioni e dal Comune. Abbiamo aperto il palazzo comunale e creato un tessuto fertile per la nascita della Pro Loco e dell’associazione Anni Verdi, senza dimenticare l’esistenza della altre realtà cittadine. Tra le altre cose fatte non bisogna dimenticare la scuola di Morosolo, il parco della Pinetina, i tanti parcheggi realizzati». Ci sono poi le eredità che l’amministrazione Zanotti si è trovata a dover realizzare: «A cominciare da Sant’Eusebio fino a piazza Cavour e alla rotonda in corrispondenza della stazione, sono tutte opere finanziate, progettate e approvate tra il 1999, quando io non ero neppure in consiglio comunale, e il 2004 – spiega Zanotti -. Ci sono stati problemi contrattuali con l’impresa che hanno provocato ritardi enormi: io ho provato a ritardare il più possibile i cantieri, aperti nel 2007. Sapevo che due opere di questa portata (circa 2 milioni di euro di importo totale) insieme avrebbero potuto provocare disagi ai cittadini, ma non potevo venir meno ad impegni presi in precedenza. Per la stazione abbiamo portato a casa 300 mila euro dalla regione, vista l’importanza dell’opera in prospettiva futura».
Nel programma per i prossimi cinque anni le idee sono chiare: «Innanzitutto bisogna finire le opere in cantiere, con variazioni sostanziali in alcuni punti – commenta il primo cittadino uscente -. Per farlo credo debba essere garantita continuità per dare risposte efficaci: se l’esempio di gestione che altri propongono c’è l’ospedale di Circolo, è meglio lasciar perdere. Il circolo di Casciago deve tornare a vivere in tempi celeri, ma i lavori di recupero non possono essere totalmente a carico del Comune. Daremo attenzione alle persone, sviluppando quel tessuto sociale che è rinato in questi ultimi anni e mantenendo i servizi garantiti. Per il Pgt, tutto da scrivere, penso ad un territorio da salvaguardare senza allargarlo oltre misura: pensare ad un comune con 6/7 mila abitanti è fuori luogo. In quest’ottica diciamo un forte no alla tangenziale di Varese, opera che a Casciago porterebbe solo problemi. Per la viabilità interna, vogliamo togliere alcuni dei dossi a Morosolo (gli ultimi sono del 2005 ed è ora di metterci le mani) e mettere dissuasori alternativi».
Per chiudere, lo slogan della squadra “Obiettivo Comune” per convincere gli elettori casciaghesi: «Padroni a casa nostra, non vogliamo decisioni imposte da Varese o Gallarate - chiosa Zanotti - e diciamo no ad un sindaco podestà».
T.G. tommaso.guidotti@varesenews.it
Lunedi 1 Giugno 2009 |