Casciago - L'ex sindaco dal 1994 al 2004 prova a tornare sindaco con la lista civica "Progetto paese". Duri attacchi alla squadra che sostiene Mino Maroni: "Vogliono tornare ai tempi del Principato Castelbarco-Baroni"
Brovedani prova a tornare in sella e attacca le liste dei partiti

Marino Brovedani ci riprova. Dopo lo stop imposto dalla legge al termine del secondo mandato da sindaco di Casciago, l’ex primo cittadino dal 1994 al 2004 si ripresenta con la lista civica “Progetto paese”. Con lui, dopo la divisione dall’attuale primo cittadino Andrea Zanotti, sono rimasti il vicesindaco uscente Francesco Aletti e i consiglieri di maggioranza Giannino Pozzi, Pietro Ceccuzzi, Antonio Barison e Chiara Piatti. Oltre a loro da notare la presenza nella squadra di Andrea Civati, segretario dei Giovani Democratici di Varese: «Una lista, la nostra, non decisa da alleanze di partiti, né da logiche di spartizione, né tantomeno da interessi personali - spiega il candidato sindaco -, una lista storica di amici supportata da giovani animati da un sincero entusiasmo e da elementi con capacità propositive e competenze specifiche». Brovedani, 49 anni, nato a Varese e da sempre a Casciago, geometra, nell’amministrazione uscente ha ricoperto la carica di assessore all’Urbanistica ed all’Edilizia privata: «Non dò giudizi su quanto è stato fatto o non fatto – spiega -. Chi mi conosce sa che non mi sono mai sottratto al giudizio pubblico, ho sempre cercato il confronto, anche per valutare i miei errori: se l’amministrazione uscente e soprattutto il sindaco hanno ben lavorato, saranno i cittadini a determinarlo col voto. L’augurio è comunque che si tratti di un voto “per” e non di un voto “contro”». 

Nel presentare il programma della lista “Progetto paese”, Brovedani parte con una premessa: «I programmi elettorali contengono sostanzialmente le stesse proposte: tutti hanno la loro matrice comune nelle idee e nelle progettualità delle amministrazioni in carica dal 1995 al 2009 - commenta Brovedani -. Noi vogliamo ridurre l’addizionale comunale Irpef e sulla tassa rifiuti. Inoltre pensiamo ad agevolazioni per la casa, puntando sul recupero del “costruito storico” e dando contribuiti per il contenimento dei consumi energetici e favorire le energie alternative. Inoltre proponiamo progetti a favore degli anziani (ripristino trasporto con pulmino) e dei giovani (costruzione di un centro di aggregazione)». Sulla situazione politico-elettorale casciaghese e sui rapporti con il sindaco uscente Zanotti, Brovedani non risparmia stilettate: «Ho sempre sostenuto che nei momenti difficili chi lavora è un amico e chi non lavora è un avversario, non viceversa. Quanto alle elezioni, quattro liste, due civiche e due politiche, sono una novità assoluta – commenta l’ex sindaco -. La speranza è che tutti i candidati, sindaci e consiglieri, agiscano con spirito di solidarietà e nell’interesse del bene comune». Brovedani è duro soprattutto con la compagine che sostiene Beniamino Maroni: «La lista di Lega e PdL punta sulle europee per cogliere il “fattore partito”, a discapito della componente civica “Per Innovare”  che sostiene Mino Maroni: prevalgono gli accordi politici sovracomunali, che sicuramente alla fine peseranno sugli interessi ed il bene della nostra comunità – attacca Brovedani -. È una lista nata in laboratorio, con interessi di partito, che si rifà ai tempi delle amministrazioni Castelbarco-Baroni, il cosiddetto “Principato di Casciago”, responsabili della cementificazione indiscriminata del paese che ha reso necessarie le opere eseguite in questi anni. I partiti vogliono riconquistare il potere locale con gli stessi metodi utilizzati negli anni del “Principato”, quando sono loro stessi i responsabili delle speculazioni e dell’attacco al verde del territorio».
 
Anche per quanto riguarda il futuro del paese, Brovedani non risparmia critiche: «Poteva essere disegnato se come amministrazione uscente avessimo dato attuazione alla realizzazione del Pgt, come richiesto dalla normativa regionale. Per una scelta che ancora oggi non comprendo, si è fatto sì che questo importante atto programmatico venisse demandato alla prossima amministrazione comunale, forse per mancanza di forza, forse per la presunzione di essere ancora “noi” ad amministrare il Comune - commenta Brovedani -. Al di là di questo, il futuro del nostro paese, la sua autonomia da Varese, la salvaguardia del territorio e dell’ambiente dipenderanno unicamente dalle scelte urbanistiche che questo strumento prevederà. Si dovrà conciliare, dove questo è possibile, l’interesse generale, cioè di tutti, con l’interesse privato, cioè di pochi».
 
Infine, uno slogan per convincere i casciaghesi a votare “progetto paese”: «“Per una politica del cuore” è lo slogan che abbiamo scelto – spiega Brovedani -: cuore inteso come centro dell’uomo, dell’amore, di quell’amore che noi proviamo per il nostro paese e nei confronti di tutta la sua comunità».
T.G. tommaso.guidotti@varesenews.it
Mercoledi 3 Giugno 2009