Casciago - Il sindaco uscente Andrea Zanotti si presenta alla tornata elettorale con una squadra nuova, ricca di giovani, donne e voglia di fare. Con lui della vecchia giunta il solo Stefano Chiesa
Un "Obiettivo comune" per cambiare ed innovare
Un “Obiettivo comune” per proseguire sulla strada tracciata, cambiando però decisamente rotta rispetto al passato. Andrea Zanotti, classe 1973, avvocato, sposato e padre di famiglia, ha deciso di correre con una squadra tutta nuova. Unica eccezione Stefano Chiesa, già assessore a Cultura, Sport e
Tempo Libero, oltre ad Edoardo Zin, consigliere di maggioranza per circa un anno. Un progetto nato dopo la constatazione che con la giunta uscente non c’era più la possibilità di proseguire su un cammino comune: «Sono stati cinque anni difficili, ma formativi – spiega Zanotti presentando la sua squadra -. Lo stimolo mi è arrivato da queste persone: mai nelle quattro campagne elettorali che ho alle spalle mi era capitato di trovare questi motivazioni, spirito di iniziativa e voglia di fare. Per lunghi periodi mi è venuta voglia di mollare, ma sono andato avanti per spirito di responsabilità: i voti li avevo presi io e i cittadini dovevano avere il sindaco che avevano scelto per cinque anni. Non ho più voglia di lavorare in quel modo e con parecchie di quelle persone: dicevano che non sarei arrivato a mangiare il primo panettone, i rapporti sono stati difficili da subito. Volevano facessi solo da “prestanome”, ma non ci sono stato. È finito un percorso, ricominciamo con nuova voglia di fare. Sono orgoglioso di poterlo fare con questa nuova compagine.».
Nel simbolo i tre campanili stilizzati di Casciago, Morosolo e Sant’Eusebio su sfondo blu e base verde: «Già il logo è una sorta di manifesto programmatico – prosegue Zanotti -. Siamo una lista civica vera, pensiamo che per il bene di Casciago le decisioni debbano essere prese qui e non calate dall’alto». Una lista all’interno della quale si trovano
ben 8 donne, il 50 per cento dei candidati consiglieri: «È un mix di esperienza e novità: ci sono giovani con ruoli di responsabilità (Chiara Achini e Stefano Guzzi), tanti elementi impegnati a vario titolo nel volontariato (da Dario Cecchin a Monica Campiotti), conoscitori della macchina

comunale (Stefano Chiesa e Giacomo Raschetti), imprenditori (Dante Parietti ), casalinghe (Elena Negrin), presidenti di associazioni (Teresina Armanti). La cosa che più mi fa piacere è che
oltre ai sedici candidati – spiega Zanotti -, ci sono tante altre persone che si sono impegnate per lavorare alla stesura del programma e si sono divisi nei gruppi di lavoro che abbiamo creato in queste settimane, che per una ragione o per l’altra non hanno potuto o voluto impegnarsi in prima persona». Tra i punti chiave del programma
la persona al primo posto: «Già in questi anni abbiamo dato un grande stimolo ai servizi sociali, dall’asilo nido alla terza età, sostenendo associazioni e singoli cittadini – prosegue il sindaco uscente di Casciago -.
La partecipazione e la tutela del territorio sono altri argomenti chiave: ad esempio diciamo un forte no alla tangenziale di Varese, progetto che ogni tanto torna in auge ma che per noi porterebbe solo danni per il nostro paese. Per favorire la partecipazione pensiamo ad una giornata del cittadino, nella quale ognuno possa incontrare gli amministratori. Tutto per forza di cose improntato alla sobrietà: non è più il momento di fare promesse roboanti, ma di puntare all’essenziale».
Tra le cose fatte in cinque anni, nella lettera spedita a tutti i cittadini, grande evidenza alle attività culturali, ai servizi sociali, alle opere pubbliche come le fognature, i marciapiedi, il nuovo parcheggio della stazione ferroviaria in via di ultimazione. Proprio i lavori della stazione e quelli della piazza sono le note dolenti che hanno sollevato più critiche a questa amministrazione: «Tante scelte sono state fatte in tempi precedenti – commenta Zanotti -. I progetti per la stazione e la rotonda di via Tivedino ad esempio sono stati approvati nel 1999 e lo stesso vale per i lavori alla piazza: spesso ci sono impegni finanziari presi e sottoscritti che è peggio far saltare che realizzare. Ci sono cose da aggiustare e altre da terminare, non c’è dubbio. E toglieremo i dossi, sostituendoli con dissuasori di velocità».
T.G. tommaso.guidotti@varesenews.it
Venerdi 8 Maggio 2009