Cassano Valcuvia - Ai due candidati locali, il sindaco uscente Magrini e il giovane Giacobazzi, si aggiunge l'incognita Max Ferrari, capolista per il Fronte Nord. Ma è polemica in paese contro il PdL provinciale
Tre liste in corsa nella piccola Cassano

La sorpresa dell'ultim'ora ha portato un po' di scompiglio nella graziosa e tranquilla Cassano Valcuvia. Agli sgoccioli del tempo utile per la presentazione delle liste, si è infatti iscritta alla competizione elettorale anche il Fronte Nord - Lombardia Autonoma che candida a sindaco il proprio leader, il varesino Max Ferrari.

Sarà lui l'incognita delle prossime amministrative del 7 giugno che vedono in lizza due altre compagini, ambedue formate da cassanesi doc. La prima è guidata dal sindaco uscente Marco Magrini, volto noto anche per essere il presidente della Comunità montana della Valcuvia e grande favorito per questa tornata alla guida di "Vivi Cassano". L'altra alternativa locale è quella della lista "Insieme per Cassano" che candida il giovane Luca Giacobazzi. Sarà dunque curioso capire quanto farà presa il movimento di Max Ferrari che però presenta in lista un solo residente in paese.

La campagna elettorale è al via in questi giorni, ma la competizione è già stata accesa da alcune recenti dichiarazioni del leader del PdL provinciale Nino Caianiello che aveva sottolineato come «non basta esser stati iscritti a Forza Italia in passato per essere i rappresentanti del Pdl. E così a Cassano Valcuvia Magrini non potrà avere il simbolo Pdl». Frasi che hanno fatto arrabbiare un po' tutti i consiglieri comunali del piccolo centro valcuviano. Il primo a muoversi è stato il capogruppo di "Vivi Cassano", Oliviero Barea che ha inviato una lettera a Varesenews; in paese intanto molti sottolineano l'inopportunità di tirare in ballo simboli e partiti nazionali negli affari di un paese di pochi centinaia di abitanti che da sempre è amministrato da cittadini di buona volontà che vanno ben al di là del colore politico quando c'è da prendere decisioni locali. «E forse questo lo hanno capito più gli altri partiti che quelli della PdL» sibilano i rappresentanti delle liste nelle stanze del Palazzo Comunale.

Damiano Franzetti
Giovedi 14 Maggio 2009