Elezioni europee - Maruska Piredda, l'ex dipendente della compagnia di bandiera è ora candidata. Da sempre impegnata nel sindacato della sua azienda, si era ferocemente opposta alla cordata Cai
La pasionaria di Alitalia in lista con Di Pietro

Arrivata agli occhi del grande pubblico attraverso le telecamere della trasmissione “Annozero”, Maruska Piredda, la pasionaria di Alitalia che si è battuta contro la cordata Cai, è ora candidata con Di Pietro per il Parlamento europeo. Una candidatura da qualcuno criticata e associata al fenomeno del “velinismo” berlusconiano. La Piredda però precisa, «ma quale velina, io la visibilità televisiva non me la sono andata a cercare, non ho fatto provini e balletti. Sono una donna, mamma, lavoratrice e mi sono fatta le ossa nel sindacato della mia azienda». Combattiva, determinata e sicura di sé, la Piredda paga forse lo scotto di essere associata all’altra sua collega, la più famosa Daniela Martani, quella della foto col cappio al collo, che dopo l’ospitata da Santoro ha partecipato al Grande Fratello e alla Fattoria. Maruska Piredda era invece l’altra, quella che ad “Annovero” litigava ferocemente col giornalista de “il Giornale” Nicola Porro per gli articoli che avevano scritto sui dipendenti di Alitalia.

La lotta al precariato, «una vera piaga sociale», è la bandiera dell’impegno politico della neo candidata. «Il precario è colui che è senza diritti – dice la Piredda presentando la sua candidatura nella sede dell’Italia dei Valori varesina - , non può chiedere un mutuo, non può progettare un futuro, manca di tutele sul lavoro». E la rappresentanza sindacale tradizionale del nostro paese non basta, secondo la Piredda – i sindacati non sanno più avere una voce forte contro i soprusi che subiscono i lavoratori, io mi sono dimessa dalla Cisl proprio per questo motivo durante la trattativa Cai-Alitalia».

E a proposito di come è finita la vicenda Alitalia non ha dubbi, «una truffa, non si può definire altrimenti. È stato applicato il piano dei francesi. Tutto è stato trasferito a Fiumicino. I lavoratori sono stati mandati a casa. Questa è l’italianità che volevano difendere gli imprenditori amici del premier? Questa non è nient’altro che l’applicazione della peggiore italianità che abbiamo». L’errore più grande secondo la Piredda è stato impostare la politica aziendale di Alitalia sulla questione dei due aeroporti «ogni volta che cambiava il governo veniva stravolta l’impostazione dell’azienda». E ora che la compagnia aerea ha scelto definitivamente Fiumicino secondo la neocandidata Idv è stato commesso un errore, «Malpensa è nato per diventare un grande hub, e deve essere tale. Vi assicuro che quando lavoravo io gli aerei da Malpensa volavano strapieni».

Tomaso Bassani
Martedi 26 Maggio 2009