Golasecca - La capogruppo dell'opposizione era già stata candidata nel 2004, e in precedenza assessore all'urbanistica sotto il sindaco Tovaglieri. Nel programma attenzione al sociale, alla scuola, al patrimonio storico e ambientale, alle reti di servizi dall'acquedotto a Internet
Madì Reggio: un architetto per costruire una Golasecca fra "Tradizioni e Futuro"

Tradizioni e Futuro. Una storia millenaria e pagine ancora da scrivere. In bilico fra queste identità necessarie c'è il presente di Golasecca, che si chiama elezioni amministrative. E "Golasecca Tradizioni e Futuro" è la lista che ripresenta come nel 2004 la candidatura di Maria Maddalena "Madì" Reggio. La 51enne capogruppo di opposizione, già assessore all'urbanistica con la Giunta del sindaco Tovaglieri (1999-2003), torna alla carica con una lista civica non legata a particolari forze politiche («non ce lo siamo mai molto chiesto, pur avendo ognuno le sue idee») che mantiene il logo e il nome e include buona parte dei consiglieri comunali che l'hanno accompagnata in questo percorso politico, compiuto non certo... nel deserto dell'opposizione, bensì nel verdeggiante paesaggio del Parco del Ticino. E proprio il paesaggio è un elemento cruciale del lavoro professionale della candidata. Reggio insegna alla facoltà di architettura e società del Politicnico milanese ed esercita la libera professione come architetto paesaggista, interessandosi soprattutto di spazi a verde. Un mestiere "ereditato" dal padre, da poco scomparso. Madì Reggio, sposata con un ingegnere «bilaureato», due figlie ventenni, è nata a Milano ma per scelta di vita è tornata a Golasecca, restaurando e recuperando la casa di cortile della nonna paterna in via Monte Tabor, a due passi dal cuore dell'abitato.

La misura d'uomo nel vivere è una delle preoccupazioni che la candidata, come i "colleghi", pone al centro: giustamente, visto il contesto ambientale di raro pregio a due passi dal caos del Sempione. Fra le intenzioni, quella di valorizzare il turismo sostenibile, in particolare quello fluviale sull'idrovia Locarno-Milano-Venezia, in via di perfezionamento con gli interventi sui navigli milanesi e che ha proprio nell'area della Miorina uno snodo strategico. «Siamo un po' isolati e bisogna creare delle occasioni, non solo culturali, per stimolare il turismo o comunque le presenze, sena però andare a creare disequilibri sul territorio». Molte le presenze storiche d'interesse: per estare nella valle del Ticino, c'è la vecchia ippovia da cui i cavalli trainavano controcorrente i barconi a Sesto; in paese c'è il rudere dell'ex chiesa di San Michele (per il cui recupero esiste un'apposita associazione), una fondazione almeno medievale, da recuperare - Reggio e i suoi propongono di ricavarvi degli spazi da dibire ad esposizione museale multimediale, un'idea già dell'amministrazione Tovaglieri, in cui affiancare ai reperti dell'antica civiltà insubre golasecchiana ancora presenti («quattro cimeli tenuti in una condizione vergognosa») la possibilità di ammirare "da remoto" altri oggetti ritrovati e che al momento si trovano sparsi per musei di mezzo mondo, magari non valorizzati come quelli che dormono nella cantine del Castello Sforzesco. Gli aspetti culturali interessano da vicino Madì Reggio: «Mi sento molto presente al dibattito culturale, dialettico, eccetera» dice «che ferve a Milano come all'estero su prolematiche sulle quali mi sento preparata. E si tratta di questioni che possono tornare utili anche a Golasecca». Fra le questioni golasecchesi non ultima è Malpensa: qui però non è argomento di polemica. «Siamo stati solidali con la presente amministrazione su questo argomento, diciamo che la crisi "ci aiuta", ecco, via Alitalia ci sono meno sorvoli. L'attenzione resterà comunque alta anche in futuro».

Sui bisogni di Golasecca, Reggio ha una risposta pronta: «Serve un'amministrazione che si ponga in modo propositivo e propulsivo, e sappia coinvolgere la gente, perchè l'interesse c'è. Serve positività;: non ci proponiamo contro qualcuno o qualcosa, ma per un'alternativa. Saper prevedere determinate situazioni piuttosto che tamponarle». Il paese è piccolo, e se a occhio pare un angolo di Svizzera, non manco problemi. Anche sociali: «ci sono molti minori sotto tutela, per i quali il Comune versa risorse ingenti». Sono figli di persone non golasecchesi doc, insediatesi nei decenni: italiani con problemi di lavoro, a volte di droga. L'immigrazione straniera qui non sembra vista ancora come un fattore di gran peso. E l'attenzione alla famiglia è tra i punti di programma: con la creazione di un nido, che manca, e con la difesa, anche con attività extracurriculari, della scuola pubblica del paese che rischia la chiusura della prima media per difetto di alunni, «tanto più con le tragiche decisioni del ministro Gelmini». «Vorremmo che la media non diventasse un ghetto per chi non può scegliere altro, senza però invadere le competenze degli insegnati e dirigenti». Qualcosa c'è anche per lo sort: si vule fare un campetto polivalente coperto (calcio a 5 ecc.) presso il centro sportivo.

Sul piano ambientale, Reggio e i suoi contestano all'amministrazione Pandin di non aver sviluppato oltre il discorso della differenziata che era stato lanciato ad alti livelli sotto Tovaglieri (Golasecca è da anni Comune riciclone) e soprattutto di aver aumentato del 25% la Tarsu - si farà di tutto per fare marcia indietro. Riqualificazione dei boschi, pulizia, riforestazione sono in programma. Sull'urbanistica, l'adozione il 22 aprile, ultimo consiglio comunale, di un PGT "con riserva" in attesa dei pareri di Provincia e Parco Ticino, dopo che «non si è dialogato», ha lasciato a desiderare l'opposizione. «Il documento ci sembra un'occasione persa. Non lo si cestinerà, intendiamoci, è costato quasi centomila euro, ma andrà completato. C'è chi si è trovato terreni non più edificabili dopo aver pagato l'ICI una vita...». Nè piace l'idea del sindaco per intervenire sull'ex bar Centrale, troppo onerosa, eppure un intervento risulta necessario anche per Tradizioni e Futuro. «L'amministrazione ha impostato e avviato una circonvallazione interna he non circonvalla un bel niente, per noi al più ci deve essere una strada di arroccamento» contesta Reggio. Vanno fatti interventi anche sulle reti: l'acquedotto, ora gestito da Amsc, perde molta acqua. E un'altra rete, quella Internet, quasi non c'è: «non abbiamo ancora l'ADSL veloce, la paghiamo ma di fatto non l'abbiamo».

SdA
Giovedi 21 Maggio 2009