Golasecca - Il sindaco cerca la riconferma, ma dovrà difendersi dall'assalto dei rivali dell'opposizione e dall'incognita Lega
Aldo Pandin: continuità per "Difendere Golasecca"

Golasecca occhieggia, una distesa di tetti rossi, in un verde ancora piuttosto integro, quello del Parco del Ticino. Una realtà discreta, non fosse per il rombo degli aerei di Malpensa, che si ode fin quassù. E "Difendere Golasecca", checchè ne pensino i critici, è il nome della lista del sindaco uscente Aldo Pandin, che si ricandida per un secondo mandato alla guida del paese.

Il 66enne Pandin ha una lunga esperienza da amministratore. Già insegnante di scuola guida negli anni Settanta poi via via "assorbito" dal lavoro in Comune, è in consiglio comunale dal 1970 al 1995, nel PCI poi PDS. Dal 1995 al 2004 è rimasto fuori dal Comune non presentandosi più; nel frattempo, nel 1998 fuoriusciva con la sezione golasecchese dal PDS in segno di protesta per l'apertura dell'hub Malpensa. «Non ho più voluto saperne di situazioni partitiche» spiega Pandin, che nel 2004 vinse di misura sulla medesima avversaria di oggi: Madì Reggio, già assessore nella giunta precedente quella Pandin. E anche stavolta c'è un terzo incomodo: la Lega Nord, allora con Gianantonio Calderara, oggi con Umberto Pinetti. Uscito dal partito di riferimento, Pandin scelte la via delle liste civiche e vi si attiene anche in questa tornata elettorale.

Pandin è single: «non mi sono mai sposato: i maligni dicono che ho sposato il Comune» ironizza. Ma questo Comune-moglie ha qualche desiderio particolare da soddisfare? «Personalmente ritengo di aver fatto molto in questi cinque anni, ma c'è sempre bisogno di tutto, è un continuo rinnovarsi di bisogni che si rincorrono. Le aspettative aumentano, le risorse diminuiscono. Non sono solito promettere cose che so di non poter fare, sarebbe prendere in giro il cittadino: preferisco fare dopo che promettere prima, perchè credo nell'intelligenza delle persone» dice.

Pandin è un sindaco che ha le sue brave gatte da pelare: i rivali, in particolare l'opposizione di Golasecca Tradizioni e Futuro, non risparmiano critiche di merito e metodo. «Non è vero che abbiamo coinvolto poco l'opposizione nel PGT» ribatte il primo cittadino. «La commissione l'abbiamo convocata più volte, ci sono state sedute pubbliche, come d'obbligo del resto, per il PGT e la Vas». Fra le sue mosse prese di mira dall'opposizione anche quella della circonvallazione interna. «Dobbiamo dare un assetto nuovo alla mobilità, ha visto che problema attrversare il paese con queste stradine strette» dice Pandin. «Nuovo assetto della mobilità vuol dire collegamento ciclopedonale, nonché la continuazione della circonvallazione o strada interna, si chiami come si preferisce, che faccia superare il “collo d'oca” di via Matteotti. Bisogna togliere le auto dalle strettoie interne. Per farlo si possono usare tracciati di strade  già esistenti, non si tratta di abbattere boschi, per farlo però occorrono risorse, ed è un problema». Per finanziare il Comune il sindaco ha aumentato la tassa rifiuti: dall'opposizione non gliel'hanno perdonata. «Tassa rifiuti? È farsi pubblicità a basso prezzo lamentarne l'aumento» risponde tranquillo. «Il Comune si è visto stralciare l'Ici e aumentare dalla ditta appaltatrice il costo dei servizi. Sulla raccolta differenziata siamo sul 66%, il diploma da Comune riciclone ci è arrivato ancora l'anno scorso. Dicono che avevano dato impulso loro alla raccolta? Veramente l'avevo avviata io con Accam già negli anni Ottanta». Restano in ambito ecologico, con il Parco Ticino «le relazioni sono buone, negli anni Settanta ha contribuito a far mantenere la fascia verde, gli effetti oggi si vedono». Il Parco però è stato indebolito gravemente dalla vicenda Malpensa. «Con i sorvoli stiamo meglio, adesso, “grazie” alla crisi» sospira Pandin, «stiamo comunque in guardia. Come riconoscimento del rumore siamo ancora nel limbo, la commissione aeroportuale non ha deciso un bel nulla». Qui l'idea di una terza pista non trova molti consensi. Malpensa o no, intanto, la gente continua ad affollare nella bella stagione le rive del Ticino alla Melissa, o pedalando lungo la pista lungofiume da Sesto. «Il fiume era certo più vissuto e frequentato nel dopoguerra di oggi, più vissuto, ma negli ultimi anni c'è un ritorno, soprattutto negli weekend». E un pizzico di turismo è gradito.

Cosa offre Aldo Pandin ai golasecchesi? «Fiducia, onestà e competenza prima di tutto. Dal punto urbanistico c'è la sistemazione della piazza, con la ristrutturazione del primo lotto del palazzo comunale. La cifra investita è consistente, la sovrintendenza non ci ha dato l'autorizzazione a un abbattimento completo della parte interessata, quidi dovremo intervenire in modo più complesso. Per recuperare le risorse abbiamo dovuto fare un mutuo. Sui servizi, interventi sull'acquedotto, da potenziare. Offro poi un verde ancora integro con il PGT che abbiamo adottato, lo splafonamento che abbiamo chiesto è inferiore a quello ammesso dalla normativa dal Parco Ticino per le aree già assegnate all'iniziativa comunale». Nel programma si parla di "crescita controllata": il PGT, precisa Pandin, suppone una Golasecca stabile, con al più altri 500 abitanti nei prossimi vent'anni. Sul piano sociale il sindaco conferma l'esistenza di problemi di disagio minorile, figli di italiani immigrati qui in tempi più o meno recenti. «Preoccupa un po' l'avvenire: speriamo che questa crisi non produca ulteriori guasti in ambito sociale». Un aiuto da enti gerarchicamente superiori, almeno per alcune situazioni, non sarebbe male, commenta Pandin, ma i cordoni della borsa non sono certo spalancati di questi tempi. 

SdA
Venerdi 29 Maggio 2009