Ispra - Santina Bergamaschi, candidata di "Per Ispra", si presenta. Alle scorse elezioni fece il pieno di voti e divenne assessore, questa volta sfida il sindaco Paolo Gozzi
Una lista con le persone al centro
Quando si presentò alle scorse elezioni nel gruppo VivereIspra fece il pieno di voti. Oggi le cose sono cambiate e Santina Bergamaschi guida "Per Ispra", la lista sostenuta da Pdl e Lega Nord, e compete per la carica di sindaco della cittadina. 49 anni, 3 figli e una vita trascorsa nel sociale. Oggi è caposala nel pronto soccorso di Angera e in passato ha lavorato nelle strutture di Varese, Luino e Cittiglio. «È un'esperienza, quella nella sanità, che mi ha arricchito molto. Quando si è a contatto con le persone, soprattutto quando sono ammalate o in situazioni di difficoltà, imparare ad ascoltare le esigenze dell'altro è fondamentale».
Una regola che vale anche nella politica?
«Diciamo che vale per tutto, in politica è una buona caratteristica».
Quando e come si è avvicinata alla politica?
«È una passione che ho sempre avuto. Cinque anni fa mi sono presentata con la lista guidata dal sindaco Paolo Gozzi, fu una bella soddisfazione perchè ottenni molti consensi. Entrai nella squadra come assessore ai servizi sociali ma la mia collaborazione si interruppe nel 2007 quando cosegnai le mie dimissioni. Non condividevo affatto alcune decisioni riguardo l'urbanistica, erano troppo lontane dal programma elettorale che avevamo promesso ai cittadini».
E oggi che cosa si sente di promettere ai cittadini?
«Innanzi tutto la disponibilità e l'entusiasmo della mia squadra. Abbiamo messo insiseme una lista giovane e piena di voglia di cambiare le cose. Il nostro programma mette al centro le famiglie e i bisogni delle persone. A tutto questo sono rivolte le nostre proposte. Come quella di riportare il medico di base a Ispra, di aprire un centro diurno per gli anziani, favorire il servizio di trasporto verso le strutture sanitarie. Inoltre vogliamo favorire la partecipazione alla vita politica: innanzi tutto informando i cittadini in modo puntuale e, per i lavori che superano i 100 mila euro, convocheremo riunioni pubbliche».
Ha in programma dei lavori che superano questa soglia?
«L'opera pubblica più importante che vorrei realizzare è il cavalcavia o il sottopassaggio alla ferrovia di Ispra. Un intervento per facilitare i collegamenti che, a mio avviso, è atteso da troppo tempo. Ma tutto è ancora da stabilire».
Nel suo programma c'è anche l'idea di aprire un ambulatorio di prevenzione dei tumori. È una proposta insolita, può spiegarci come è nata?
«Esistono delle professionalità su questo territorio che, se messe in rete, possono dare grandi risultati. Il mio obiettivo è quello di creare un centro dove gli specialisti della zona potranno mettersi a disposizione dei cittadini, gratuitamente. Mi impegnerò personalmente perchè questo accada».
Ispra, avendo sul suo territorio il Centro di ricerca (Jrc), ospita molti cittadini stranieri. Pensa che siano integrati con la comunità, c'è partecipazione, c'è interesse alla vita politica?
«I residenti del Ccr sono alcune centinaia. Sono una comunità all'interno di Ispra. Alcuni possono ottenere una domanda speciale per poter votare ma finora non sono stati molti quelli che l'hanno richiesta. Sarebbe interessante capire cosa spinge un cittadino dell'Unione Europea ad avvicinarsi o meno alla vita politca del paese».
La sua lista è composta da molti giovani. Come ha fatto a coinvolgere così tanti ragazzi?
«È una cosa che mi riempie di gioia. Queste persone hanno un entusiasmo e una passione contagiosi. Sono giovani che hanno sentito il desiderio di partecipare alla vita politica del loro comune. In molti percepiscono Ispra come un paese spento e vogliono metterci la faccia per far cambiare le cose. Devo dire che il loro supporto è stato importantissimo».