Lonate Pozzolo - La squadra del sindaco uscente si ripresenta al voto, chiedendo fiducia ai lonatesi per uscire da un momento di difficoltà. "Di Malpensa abbiamo subito gli effetti, sarebbe ora di raccoglierne dei benefici"
PdL compatto per altri cinque anni con Gelosa

Il PdL si presenta compatto, e anzi rafforzato dal sostegno dell'Udc, all'importante appuntamento elettorale di Lonate Pozzolo. Il maggiore centro della provincia dopo Saronno nella tornata di elezioni amministrative 2009 che coinvolge 89 Comuni, il terzo per estensione territoriale dopo Varese e Busto Arsizio, è per il centrodestra un angolo strategico che va presidiato a partire dal municipio. La ricandidatura del sindaco uscente Piergiulio Gelosa è la logica conseguenza di questa volontà.

Stamane, sabato 16 maggio, l'incontro dedicato alla stampa. Non una presentazione formale di una squadra, piuttosto un excursus di quanto fatto e di quanto si vuole realizzare, da parte del sindaco uscente; la Lonate che c'è e la Lonate che si vorrebbe, elettori permettendo s'intende. «Non siamo un fatto nuovo, ma veniamo da cinque anni di concretezza, serietà e serenità» esordisce Gelosa. Sulla serenità c'è chi avrebbe da dire qualcosina, ma anche questo, che è argomento delicato, è finito in qualche misura sacrificato alla campagna elettorale, con strepito da una parte e silenzio - oggi incluso - dall'altra. «Viviamo un momento difficile» confessa Gelosa, «ma la nostra amministrazione non ha mai registrato defezioni, né qualcuno ha mai cantato fuori dal coro». Una compattezza più unica che rara, rimarca il sindaco, importante per una città che vive in tutti i sensi "al confine", «subendo servizi pubblici senza giusti risarcimenti: così con Malpensa, o il depuratore di Sant'Antonino». Nel programma, che sarà presto scaricabile anche nonline dal sito http://www.pdllonatepozzolo.altervista.org , vi è un'azione decisa per andare ad ottenere un conquibus per i notevoli fastidi che la città deve sopportare - si pensi solo al caos della delocalizzazione. Non mancano vari altri aspetti qualificanti, come la proposta di una struttura per la formazione lavoro dopo le scuole medie, rivolta magari alle professioni aeroportuali, e che potrebbe essere realizzata in collaborazione con altri soggetti già attivi in campo formativo nella zona. L'ottica di Gelosa è infatti quella di «promuovere insediamenti produttivi e posti di lavoro», anche con «una disciplina urbanistica favorevole a chi dà lavoro» oltre alla creazione di parcheggi, mense eccetera.

Sull'urbanistica è però sempre l'aeroporto il punto dolente che "congela" ben otto kmq di territorio comunale, «più di tutta Ferno (città che Gelosa ben conosce, vivendoci ed essendone stato per qualche tempo vicesindaco). Solo i terreni vincolati dalle curve isofoniche (rumore, ndr) sono più popolati di tutta Vizzola Ticino. Intanto con i piani di rischio si conferma che c'è sempre qualcuno di più importante che deve dire a te, Comune, cosa devi fare. Se federalismo deve essere, parta dai Comuni. Qui abbiamo poi una delocalizzazione fatta a macchia di leopardo, con alcuni appartamenti abbandonati e murati, e altri no. Abbiamo ottenuto la modifica della Finanziaria per poter rimettere in modo un'omogeneizzazione dell'area interessata, e la Regione Lombardia si sta impegnando per trasferirci le proprietà interessate, milioni di nuovo patrimonio per il Comune. Non solo oneri, ma la possibilità di un rilancio». Un riuso di spazi che deve estendersi come già detto al centro storico, «che soffre di eccesso di vincoli e di proprietà troppo frammentate». Ben detto: lo stesso edificio che ospita la sede del PdL in una sua ala d'angolo non ha affatto un'aria rassicurante, tra affreschi esterni scrostati e tetto rovinato.

A metà strada tra urbanistica, sociale e ambiente altre considerazioni. Dal Parco Ticino si sono avuti 700mila euro per l'area di via Gaggio, dove sono previste demolizioni e una riqualificazione complessiva, «ma per un verde fruibile sempre, non da lucchetto chiuso». In generale la volontà è di preservare il verde esistente, intervenendo piuttosto sul recupero di aree degradate o abbandonate. Spazi altri, ad esempio per un auspicato centro sportivo, potrebbero essere ricavati nelle zone soggette ai sorvoli degli atterraggi, verso Sant'Antonino ad esempio. Gelosa ha richiamato la richiesta forte venuta da vari giovani di momenti e luoghi per l'aggregazione: «nel tema vincitore di un concorso si chiedeva fra l'altro anche un centro commerciale», idea che la Lega Nord ad esempio aborre apertamente. Chi vivrà vedrà. In fatto di infrastrutture c'è ancora da fare: la superstrada è divenuta realtà anche verso la A4, ma in vista ci sono il rifacimento dello storico ponte di Oleggio (ormai roba da antiquari: farci passare un Tir è come far entrare il proverbiale cammello nella cruna di un ago) e l'apertura della quasi parimenti storica stazione di Ferno-Lonate delle Fnm, inaugurata dieci anni fa e mai aperta al pubblico. Si attende al proposito il treno-navetta promesso dall'assessore Cattaneo: riuscirà ad arrivare in tempo per le elezioni? Difficile, ma mai porre limiti alla Provvidenza del Pirellone. Gelosa attende, ma non si ferma: in fatto di lavori pubblici fatti rivendica piste ciclopedonali, parchi pubblici, vedi il recupero di quello di via Roma, manutenzione delle strade, togliendo ad esempio un rossostop per fare una rotonda; e ancora interventi sul Municipio, l'ala per i non autosufficienti della casa di riposo, a venire l'acquisizione dell'ala terminale del monastero che potrò forse ospitare la citata scuola di formazione lavoro. «Abbiamo seminato in questi cinque anni delle scelte urbanistiche che garantiranno soldi al Comune, vedi l'albergo, che abbiamo voluto fortemente solo della migliore categoria e frutterà 4 milioni, poi è in vista il recupero dell'area ex Solbiati a Sant'Antonino». E ancora investimenti fatti sulla caserma della Polizia Locale, un nuovo riparto fifty-fifty delle spese fra i soci dell'Unione Comunale con Ferno. Qua e là, spine: il personale del Comune ad esempio, «sceso di un terzo fra pensionamenti e trasferimenti volontari altrove, ma abbiamo il vincolo sulle assunzioni». E qui qualche domanda bisognerebbe porsela.

Un ultimo riferimento Gelosa lo fa agli avversari. «L'asprezza, arroganza e maleducazione spesso riscontrati in questi cinque anni mi hanno fatto capire che dalle opposizioni qualcuno ci considerava dei nemici, più che degli avversari. Ma fare così è negare l'essenza stessa della politica. Troppe volte si è vista dell'animosità per vicende personali. Comunque sia » conclude conciliante l'aspirante "ri-sindaco", «dei miei avversari alla carica di sindaco (Nadia Rosa e Modesto Verderio) non posso che pensare bene».

SdA
Sabato 16 Maggio 2009