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Lonate Pozzolo - Gelosa: "Non sono stato invitato, ma se davvero viene Maroni, chiederò di incontrarlo". Democratici Uniti avrebbe "volentieri partecipato e persino collaborato" alla manifestazione indetta per sabato sera, ma non ci sarà per un impegno concomitante che coinvolge i suoi candidati
Fiaccolata leghista anti-'ndrangheta, le reazioni del sindaco e del centrosinistra
L'iniziativa leghista di indire per la sera di sabato 23 maggio una fiaccolata anti-'ndrangheta, con la presenza di propri esponenti politici fra cui, si vocifera, anche quella del ministro degli Interni Roberto Maroni, spariglia le carte della campagna elettorale lonatese. A dispetto del carattere da campagna elettorale dell'iniziativa, il valore civico della stessa è infatti indiscutibile. Democratici Uniti, la lista di centrosinistra che candida Nadia Rosa a sindaco, si salva in corner da una situazione complicata grazie a impegni concomitanti assunti già da qualche tempo per quella stessa serata. La volontà di manifestare contro la malavita c'è, ma farlo accodandosi ai leghisti, e con esponenti di quel partito per oratori ufficiali, avrebbe potuto avere risvolti politicamente controversi. "Avremmo volentieri partecipato e persino collaborato" scrive oggi in una nota "perché vorremmo davvero dare il più ampio risalto ai valori di legalità e di trasparenza anche al di fuori dei tempi e dei ritmi della campagna elettorale. Infatti apprezziamo e condividiamo questi valori come strumenti di lotta alle mafie". Sfortunatamente, "in quella data e a quell’ora abbiamo pianificato già da tempo un momento che coinvolge tutti i candidati della nostra lista in preparazione delle prossime elezioni ed è con rammarico che dobbiamo rinunciare ad essere presenti". Quanto al ricandidato sindaco Piergiulio Gelosa, sostenuto dal PdL (che stasera presenterà la propria lista con la "benedizione" di Nino Caianiello), senza addentrarsi in commenti sul valore dell'iniziativa, porta il discorso sulle richieste inevase di uomini e risorse per la sicurezza urbana. «Non sono stato invitato» fa sapere «e la manifestazione, di cui mi è giunta formale richiesta, fa parte della campagna elettorale. Se dovesse però venire il ministro Maroni, chiederò la cortesia di poter scambiare due parole con lui». Gelosa coglie l'occasione per ribadire alcune esigenze avvertite da tempo: s'intende, per quanto attiene alle possibilità del Comune. «Servono più uomini sul territorio, e risorse che oggi si trovano esclusivamente all'interno dell'aeroporto di Malpensa. Un nostro recente ordine del giorno votato all'unanimità da tutto il consiglio comunale, quindi anche dalla Lega, chiedeva delle deroghe ai vincoli del patto di stabilità sulle spese relative alla sicurezza e su quelle relative al personale comunale» (sceso di un terzo negli ultimi anni). Si deve insomma tenere conto, sostiene Gelosa, che Lonate è un Comune condizionato dalla vicinanza dell'aeroporto, che ne fa una sorta di caso a sè: in tutti i sensi. Il Prefetto Vaccaro venne di persona a Lonate qualche mese fa a ritirare questo ordine del giorno, ricorda. Il problema è che tutto appare bloccato: e se per l'assunzione di quattro ausiliari del traffico la cosa potrà rassicurare qualche automobilista dal divieto di sosta facile, non così è per il progetto di collaborazione interforze tra Polizia Locale, Protezione Civile e Carabinieri per la sorveglianza delle aree delocalizzate, sovente rifugio di clandestini. Dalla Regione, in questo caso, si attendono risposte.
SdA
Giovedi 21 Maggio 2009 |