Porto Valtravaglia - Paolo Oldani, milanese trapiantato da trent'anni in paese, ricorda come sia un "paese graziodo ma trascurato" e punta, per la sua rinascita, sulla depurazione delle acque e sulla rinascita del commercio
Oldani, il candidato che ama l'acqua

Paolo Oldani, a Porto Valtravaglia, ha cominciato a venirci da milanese: come molti turisti dell'epoca aveva una casa di vacanza, che raggiungeva d'estate. «Trent'anni fa avevo un negozio d'abbigliamento in via Serbelloni. Poi mi sono sposato con una ragazza di Luino e ora vivo qui: ho un negozio di produzione e un laboratorio artigianale, lavoriamo per grossi marchi come Tod's, e Etro. In campagna elettorale mi hanno chiamato “camiciaio” pensando che fosse un insulto. Io ne sono orgoglioso, invece».

La lista che lo sostiene vede i simboli della Lega e della Pdl insieme: tra le tre formazioni è quella più riconoscibile politicamente. Ma Oldani però, per descriverla, precisa un dato molto personale, legato ai singoli consiglieri: «La mia è una lista di tecnici, che potrà lavorare concretamente sul Pgt. Si tratta di quattro geometri, un ingegnere e un architetto urbanista e paesaggista: e questo la dice lunga».

Di Porto ha, malgrado i trent'anni qui, un'idea da milanese, che vede dei particolari che chi ci vive da sempre spesso non coglie. «Lo sa come la chiamano questa parte del lago tutti vero? La sponda magra. C'è chi mi dice che viene dalla parte piemontese perchè qui ci sono “spiagge selvagge” ma francamente non è una consolazione. Porto Valtravaglia è un paesino carino ma purtroppo trascurato: è stato lasciato andare a sé stesso le amministrazioni precedenti non hanno voluto o potuto curarsene per davvero. O meglio: adesso pensano di fare un porto galleggiante che sarà anche innovativo ma non è adatto per la zona»

Pensando al futuro e alle cose che potrebbe fare se vincesse, il discorso cade decisamente sull'acqua, in tutte le sue forme: «Le nostre spiagge non sono tenute a norma, non sono curate da nessuno se non volontari e non c'è balneabilità. Questo è un problema di acquedotto e di depuratori. E poi: metteranno in acqua il nuovo porto galleggiante entro agosto. Questo porto va valutato, se è una struttura che va bene o no per le nostre zone. Ma la priorità assoluta l'hanno le acque: rendere le spiaggie, ad esempio, balneabili. Poi c'è il problema della morìa del paese: è bastato aprire un piccolo supermercato per svuotare il centro di negozi. Ha un centro storico che non vive di luce propria, perciò bisogna aiutare i commercianti in maniera più concreta, perchè aiutino a farlo tornare vivo, anche aiuti economici con gli affitti, per esempio. Poi, il mio grande sogno è collegare Porto Valtravaglia a Caldè: sarebbe una bellissima passeggiata, ciclabile e pedonale, che ha un senso anche commerciale».

Stefania Radman
Venerdi 5 Giugno 2009