Saronno - La posizione dei socialisti, che appoggiano Lucano Porro del centrosinistra, dopo il risultato elettorale del primo turno
«Perché il centrodestra saronnese non merita di amministrare»

 

riceviamo e pubblichiamo
 
Dopo infiniti litigi che datano ormai anni, tra raccolte di firme in consiglio per defenestrare il sindaco in carica, tra rinunce a formulare un piano di governo del territorio, la destra saronnese è giunta divisa e litigiosa alle elezioni. Costretta a subire gli accordi regionali avvenuti fra il PdL e Lega Nord, gli esponenti della destra saronnese si sono ritrovati un candidato che in dieci anni di apprendistato ha spesso dimostrato parecchie incoerenze e non poche debolezze politiche.
La destra saronnese ha sciupato un patrimonio, ha dimostrato di non avere un disegno strategico per la città e ha messo Saronno in cul de sac. La politica amministrativa del primo quinquennio della destra si è contraddistinta per una assurda furia contro tutti i progetti lasciati dal centrosinistra, anche quelli che si potevano ampiamente condividere, ricordo soltanto il piano scuola. Il risultato è sotto gli occhi di tutti un Liceo Classico inadeguato, Palazzo Visconti abbandonato, l’edificio dell’ex seminario in rovina. Abbiamo visto nel primo quinquennio alcune manutenzioni, sempre nel centro, nella seconda legislatura la destra non ha saputo garantire neppure una adeguata pulizia delle strade della città. L’amministrazione in carica ha, inoltre, molto sprecato facendo lievitare pericolosamente i costi dell’amministrazione, da qui l’abbandono e l’ostilità delle sue componenti più coerentemente tecnocratiche, ma anche sensibili alle tematiche sociali.
 
In queste poche annotazioni sta l’interpretazione della sconfitta al primo turno di Annalisa Renoldi.
Oltre al demerito della destra vi sono non pochi meriti del centro sinistra. La coalizione nata intorno a Luciano Porro ha trovato una coesione invidiabile: programma condiviso su alcuni punti di fondo: la lotta agli sprechi, visione comprensoriale della città, tutela delle fasce deboli, garanzia di adeguati livelli di prestazione dei servizi, rilancio dell’ospedale, attenzione ad anziani e giovani. Infine i giovani, la vera novità di queste amministrative, sono ritornati a sinistra. Non è poco.
Di fronte alla debacle, gli esponenti della destra hanno preso ad illustrare tutte le difficoltà in cui si troverà Porro senza una maggioranza in consiglio. Può essere. Ma Porro si è rivelato un candidato capace di andare con le sue doti dialoganti e la sua capacità di attrazione oltre la sua stessa area politica originaria. Mentre il candidato della destra è stato delegittimato dal suo stesso schieramento politico, Porro è riuscito ad andare oltre la sua appartenenza. A chi disquisisce di legittimità della rappresentanza, vale la pena ricordare che la forma di governo assunta dagli enti locali si fonda sull’idea di governo monocratico. Il sindaco ha un programma, conquista il consenso e nomina i suoi tecnici, il consiglio controlla. La sfida è qui. Staremo a vedere se il consiglio vorrà mettere il sindaco dei saronnesi nell’impossibilità di amministrare la città. Sarebbe un modo di rimandare nuovamente scelte strategiche per la città, per consentire ai poteri forti di riorganizzarsi e continuare come sempre. Si aggiungeranno altri danni a quelli già in corso. I socialisti sono soddisfatti, hanno da sempre creduto nel percorso che ha portato a questa prima vittoria. Comunque andrà a finire il ballottaggio, possiamo dire che nulla sarà come prima, perché abbiamo dimostrato che è possibile battere la destra anche nel “profondo Nord”.
 
Giuseppe Nigro, Partito Socialista europeo Saronno
Lunedi 15 Giugno 2009