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Vedano Olona - Incontro con il candidato sindaco dell’alleanza Popolo delle libertà, Lega Nord: “Da sconsiderati non considerare la sicurezza un problema da risolvere”
Baroffio: «Evitare che Vedano diventi un paese dormitorio»
Ex difensore civico, avvocato che esercita a Varese, Enrico Baroffio candidato sindaco dell’alleanza Popolo delle libertà, Lega Nord, è alla prima esperienza elettorale, ma «mi interesso di politica sin dalla prima giovinezza e la “pratico” da una decina d’anni». 41 anni, sposato e padre di due bambini è stato consigliere di amministrazione dell’Istituto F.lli Molina, di SILA Varese S.r.l.. attualmente sono membro del CdA dell’Università Carlo Cattaneo di Castellanza (LIUCC), conciliatore presso la Camera di Commercio di Varese e membro del Comitato di Valutazione del Codice Etico dell’ASL della Provincia di Varese.Come ex difensore civico, cosa l'ha convinta ad accettare di rappresentare due partiti che si presentano con il simbolo nazionale?
«Preciso di non essere un candidato indipendente ma espressione delle Lega Nord. Accolgo l’imprecisione come un ulteriore sintomo del fatto che la mia candidatura è stata percepita anche all’esterno per quello che è e cioè del tutto condivisa dai due gruppi politici che mi sostengono. Questa è una delle ragioni che mi hanno incoraggiato nell’accettare la proposta di candidarmi, insieme alla constatazione che intorno al nostro progetto si sono raccolte persone anzitutto espressione della cosiddetta “società civile”, dalle competenze ed esperienze personali varie e di assoluto livello che consentiranno di amministrare con serietà, capacità ed efficacia nell’interesse di tutta la cittadinanza. Sappiamo di poter fare bene e crediamo che anche i cittadini vedanesi apprezzino le nostre qualità. Da difensore civico ho potuto cogliere molti degli aspetti della realtà amministrativa che possono migliorati».
Quale la mancanza maggiore dell'amministrazione barbesino?
«L’Amministrazione uscente potrebbe essere fatta oggetto di varie critiche: sono stati commessi errori evitabili che sono costati denaro dei cittadini ma sono state anche compiute scelte quantomeno discutibili e tuttavia dal rilevante impegno finanziario. Questo testimonia appunto della mancanza maggiore, evidenziatasi soprattutto in questi ultimi 5 anni: scarsa propensione alla condivisione delle scelte maggiormente rilevanti per la cittadinanza e approssimazione nella loro realizzazione; assenza di “visione politica” rispetto a problemi ed esigenze concrete cui corrisponde una tendenza a mascherare le pecche con premi o riconoscimenti dal dubbio valore effettivo. Solo per citare un esempio della tendenza ad iniziative di facciata: la Targa blu che campeggia sui cartelli di ingresso nel comune (peraltro sto cercando di comprenderne meglio la valenza anche sotto il profilo dell’autorevolezza del “premiante”) di fatto non corrisponde ad un effettivo miglioramento della qualità e sicurezza viabilistica».
La sicurezza è un tema fondamentale di questa campagna. È davvero un problema così reale? Come affrontarlo?
«Essendo lei giornalista è probabile che sia al corrente degli episodi criminosi accaduti anche recentemente a Vedano. Ora, sostenere ancora – specie dopo un tentato stupro in zona centrale e alla luce del sole – che il problema sia solo percepito o frutto di suggestione e non reale mi sembra francamente da sconsiderati. La tendenza ad un progressivo deteriorarsi della sicurezza dei cittadini è sotto gli occhi di tutti e personalmente ritengo che la stalla debba essere chiusa prima della irrimediabile fuga dei buoi. L’istituzione di un assessorato alla sicurezza si tradurrà in concreto nella creazione di un punto di riferimento per la cittadinanza e un ausilio al Sindaco nella gestione delle risorse già esistenti: Polizia Locale in primis da impiegarsi con maggiore efficacia nella prevenzione sul territorio. La soluzione del problema o quantomeno il suo contenimento entro i limiti della civile convivenza passa anche attraverso interventi di più ampio respiro tra cui il recupero del centro storico e di tutti gli spazi di cui la cittadinanza stessa deve essere messa in condizione di riappropriarsi sottraendoli all’abbandono e al degrado».
Vedano ha una grande vitalità associativa. come valorizzarla ulteriormente?
«La vitalità associativa vedanese, peraltro molto ricca di proposte, è una realtà di cui vado fiero e che è prima di tutto da ascrivere allo spirito e alle capacità dei vedanesi stessi. L’amministrazione ha il dovere di sostenere e favorire tutti questi sodalizi anche creando momenti o iniziative di coordinamento ai fini di una maggiore efficacia: penso in proposito alla creazione di una pro-loco che abbia come scopo non l’ingerenza nell’organizzazione delle singole realtà o nella realizzazione dei singoli progetti ma la messa a disposizione di supporti e sostegni ad esempio utili al reperimento di fondi, all’accesso a bandi e finanziamenti ecc ecc… Non va dimenticato poi un altro fiore all’occhiello della nostra comunità: i volontari della protezione civile hanno dimostrato negli anni grandi capacità e competenze e troveranno interlocutori attenti e disponibili in grado di favorirne l’ulteriore crescita».
Oltre alla sicurezza, di cosa ha bisogno oggi vedano? Quale la priorità principale?
«Vedano necessita di un nuovo modo di concepire il rapporto cittadino/amministrazione; c’è bisogno prima di tutto buona amministrazione, di attenzione ad evitare sprechi e a condividere il più possibile le scelte di maggiore rilevanza. Occorre saper essere effettivamente trasparenti anche utilizzando le opportunità di internet e dell’informatica. C’è bisogno di uno svecchiamento di procedure e regolamenti. I cittadini, se ci daranno fiducia, troveranno in noi interlocutori seri e preparati ma non arroganti, attenti al rispetto delle regole ma non “nemici”. Questo potrà portare alla soluzione di problemi anche gravi come la progressiva scomparsa del commercio al dettaglio di piccole e medie dimensioni: deve essere scongiurato il rischio che Vedano si trasformi in un paese dormitorio che raccolga in sé i difetti dei piccoli centri (ad esempio scarsa offerta di servizi anche primari) e difetti delle grandi città (quali una scarsa qualità della vita e scarsa sicurezza): noi puntiamo al risultato opposto».
Lanci un appello agli elettori.
«Da molti anni nel nostro comune si avverte l’esigenza di un cambiamento che probabilmente non è mai avvenuto perché i cittadini non hanno sino ad ora percepito proposte credibili. I tempi sono maturati e ora il cambiamento è possibile: in questo senso la nostra è l’unica vera proposta utile».
Manuel Sgarella
Giovedi 4 Giugno 2009 |