Veddasca - Dopo la parentesi Calebasso torna alla carica con la sua lista storica l'ex-sindaco
Adolfo Dellea punta al quarto mandato

Adolfo Dellea, nato a Veddasca nel 1948, sposato, con una figlia studentessa universitaria e un figlio studente liceale si ripresenta alle elezioni amministrative del suo comune dopo aver retto le sorti del paese dal 1986 al 1995 e dal 1999 al 2004. Nell'ultima tornata elettorale è stato battuto dal sindaco uscente Roberto Calebasso e ora torna alla carica perché si ripresenta? «Ho deciso di ricandidarmi perché ritengo di poter fare ancora molto per il mio comune, grazie alla grande esperienza maturata, alla maggiore disponibilità di tempo essendo ora in pensione e agli ottimi rapporti di collaborazione e stima stabiliti con le istituzioni e i vari enti. Sono anche stato sollecitato a ripresentarmi dai componenti del mio gruppo, unitamente a molti cittadini scontenti degli scarsi risultati ottenuti dall’amministrazione uscente rispetto alle promesse fatte. Attualmente la mia paura più grande è che il comune possa finire in mani inesperte che potrebbero mettere in gioco la sua stessa esistenza».
 
In questi anni il paese è stato guidato da un imprenditore che ha dovuto gestire anche delle emergenze come la frana che colpì Veddascail 26 giugno di tre anni fa. Cosa intendete fare per risolvere i problemi viabilistici e relativi alla salvaguardia del territorio? «Puntiamo sulla definitiva presa in carico da parte della Provincia della strada Armio - Forcora - lago D’Elio. Redazione P.G.T. (piano di governo del territorio), nella consapevolezza dell’importanza che questo piano riveste per lo sviluppo e la salvaguardia del territorio».
 
Veddasca è anche un paese con molti anziani e con alcune difficoltà sotto l'aspetto dei servizi, a causa della lontananza dal  fondo valle e della scarsità di risorse. Quali sono le vostre risposte su questi punti? «In campo sociale puntiamo ad interventi che tengano conto delle necessità di una popolazione prevalentemente anziana, con servizi il più possibile vicini alla gente per ridurre al minimo i disagi e gli spostamenti verso il fondovalle».

In questa zona si vive prevalentemente di economia di montagna e quindi turismo e prodotti montani ma anche l'unico impianto sciistico della provincia di Varese, come intendete promuovere uno sviluppo economico? «Promuovendo tutte quelle attività che sono proprie della montagna: agricoltura, pascolo, allevamento con produzione di prodotti locali di qualità, come la formaggella del luinese. Recupero del patrimonio boschivo e coltivazione del castagno. Cercheremo di dare sostegno a iniziative private e pubbliche a favore di agricoltura specializzata, pascolo, agriturismo, turismo, artigianato, commercio locale ed eventuali altre attività che, compatibilmente con l’ambiente, siano capaci di creare occupazione in loco. L'attenzione per le attività turistiche invernali ed estive della Forcora deve essere costante, come centro di richiamo a valenza provinciale».

Tempo fa Calebasso propose un impianto eolico in Forcora, l'idea suscitò interesse e polemiche e non se ne fece nulla, cosa intendete fare in questo settore? «Non servono mega-centrali. Noi puntiamo suiInterventi nel settore delle energie pulite e rinnovabili, compatibili con il territorio: mini idroelettrico, impianti fotovoltaici di opportune dimensioni. Poi c'è la parte relativa al recupero dei sentieri e itinerari turistici, che valorizzano le bellezze di un ambiente naturale incontaminato.».

Certamente la valle ha bisogno di opere pubbliche che la rivalutino e la rendano maggiormente fruibile. certo non si può immaginare un'autostrada che arrivi a Veddasca o opere faraoniche per risolvere i problemi dell'acquedotto. Cosa si intende fare, comunque, da questo punto di vista?

 

«Bisogna completare i lavori di ristrutturazione generali di tutto l’acquedotto, completare gli interventi di riqualificazione e arredo urbano dei centri storici. In tema di viabilità, in considerazione dell’importanza strategica fondamentale della strada provinciale SP5 Maccagno-Indemini per il collegamento delle nostre frazioni con il fondovalle, si continuerà ad esercitare la massima pressione sulla Provincia affinché vengano realizzati i lavori di allargamento e consolidamento per renderla sempre più sicura e scorrevole; questo darebbe un validissimo contributo a frenare lo spopolamento e ad aumentare il flusso turistico e di presenze in valle. Puntiamo anche al completamento a cura della Comunità Montana del collegamento stradale Lozzo-ponte di Piero. Costante attenzione a tutte quelle situazioni territoriali che evidenziano instabilità idrogeologica»

E infine veniamo alla squadra: come ha scelto i componenti? «Nella piena consapevolezza di quanto sia complicato amministrare un comune come il nostro, con tanto territorio, scarse risorse e poca struttura, ho scelto persone affidabili, di buon senso, disponibili e motivate, con chiara esperienza amministrativa e profonda conoscenza delle problematiche del territorio e della sua gente».

o.m.
Giovedi 21 Maggio 2009