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Veddasca - Il candidato sindaco della lista "Noi siamo il futuro" č un giovane architetto: «L'obiettivo č portare la Veddasca a rifiorire»
Da turista a candidato sindaco, il giovane Marinello vuole cambiare Veddasca
Giovane, architetto urbanista, legato alla Val Veddasca da molti anni pur essendo orginario di Tradate. Questo è il primo ritratto di Nicola Marinello, candidato alla carica di sindaco con la lista “Noi siamo il futuro”. «Sono cresciuto in un ambiente dove la famiglia e l’interesse per la comunità sono elementi fondamentali della mia crescita. La voglia di conoscere il diverso e vedere nell’altro un’opportunità di sviluppo. Grazie agli studi in Svizzera ho imparato l’attaccamento al territorio, la coerenza intellettuale, la passione per il confronto ma soprattutto la voglia di trasformare le idee in progetto, affrontando con passione e professionalità ogni sfida per renderla concreta». Laureatosi nel 2006 a Mendrisio con l’architetto ticinese Mario Botta lavora presso lo Studio Svizzero AUS Architecture & Urban System dell’architetto catalano JosepAcebillo (Capo di Barcelona Regional, Capo progettista delle Olimpiadi di Barcellona 1992 e dell’Expo 2004 di Barcellona, uno dei più grandi urbanisti che la storia dell’architettura contemporanea conosca): «Attualmente mi occupo personalmente della progettazione e dello sviluppo delle Universiadi 2013 a Kazan (città russa da oltre 1.000.000 di abitanti) con un budget previsto, per questo evento, di 22 miliardi di dollari, progettando uno dei più grandi Campus Universitari del Mondo che ospiterà circa 11000 atleti durante l’universiade e 18000 studenti dopo l’universiade. Ho partecipato ad un Workshop internazionale tenutosi 2 anni fa ad Al Ain negli Emirati Arabi Uniti, sullo sviluppo sostenibile delle città». Marinello è cresciuto a Busto Arsizio e ha conosciuto la Veddasca come luogo di villeggiatura. L’amore per questi magnifici luoghi e l’idea di poter vivere seguendo un modello alternativo alla città, ha trasformato le vacanze in luogo di vita. Con la sua famiglia ha investito su questo territorio, prima con il Ristorante sciovia in Forcora, poi con il negozio di generi alimentari ad Armio ed in fine aderendo alla sfida di Regione Lombardia, Provincia e Camera di Commercio Varese trasformando il suo piccolo market a Veddasca in un dei negozio polifunzionale (www.negoziopolifunzionale.it ). Tuttavia l’esperienza politica e amministrativa, data l’età, non è molta ma i suoi genitori potranno aiutarlo vista la loro esperienza amministrativa a Veddasca: «Oltre ad aver vissuto le esperienze politiche dei miei genitori (hanno lavorato per i più importanti sindacati italiani) io e la mia famiglia ci siamo sempre impegnati per ogni Amministrazione della Veddasca da quando abitiamo in Valle. – spiega Marinello - Due legislature fa mio padre faceva parte della Lista avversaria del Candidato sindaco Dellea, la scorsa legislatura mia madre faceva parte della lista del candidato sindaco Dellea. Faccio parte della vita politica della Veddasca come cittadino attivo interessato, conosco le problematiche della realtà Veddasca, attraverso un costante rapporto con gli abitanti, ascoltando le loro esigenze e i loro sogni». Ed è propio questo amore viscerale per la Veddasca che lo spinge a candidarsi alle prossime elezioni: « Il riconoscere nelle persone che vivono e che passano le vacanza in Veddasca il valore aggiunto al cambiamento, le persone devono diventare il fulcro della trasformazione,attraverso una buona rete di legami comunitari che possono agevolare la vita in un territorio così complesso. Il fare è una delle caratteristiche che ho maggiormente sviluppato e voglio metterla a disposizione della mia Comunità . L’idea che si possono sfruttare le potenzialità di un territorio che non ha subito speculazioni edilizie, rimasto fermo per oltre 50 anni, che è diventato un “isola tra le montagne”, può dare alla Veddasca un vantaggio per lo sviluppo, facendola diventare la rappresentante di un modello di crescita alternativo esemplare . Altri eventi son intercorsi per determinare la mia candidatura: il primo è stato la non candidatura di Roberto Calebasso, al quale do il mio più grande ringraziamento per quello che è riuscito a realizzare nel Comune di Veddasca. Il secondo evento è stato l’imprevedibile ritorno del candidato Sindaco Dellea. Per cinque anni il 45,8% delle persone che lo avevano votato non sono state rappresentate. Il candidato sindaco Dellea per cinque anni non si è presentato a nessun consiglio comunale, lasciando il compito di capo dell’opposizione ai sui consiglieri eletti, senza verificare personalmente l’operato dell’amministrazione in carica. Se si perde bisogna essere presenti per guidare l’opposizione, per consigliare e criticare o per dare spunti all’amministrazione in carica».
Veddasca è un paese che soffre dei problemi tipici di un paese di montagna: dalle vie di comunicazione ai servizi, i fondi per salvaguardare il territorio, il rilancio turistico. Come pensi di affrontarli? Un progetto ad ampio respiro, dunque, che prevede un impegno di lungo perodo. Come realizzare questo sogno? «Richiamando la Provincia al suo dovere, lei sarà la responsabile per questo intervento, ma noi faremo di tutto per ricordagli che esistiamo e che voglio vivere. Abbiamo uno dei territori più grandi della Provincia di Varese (16 chilometri quadrati), con la seconda densità più bassa (18 abitanti per chilometro quadrato). Questa densità abitativa è 22 volte più bassa di quella lombarda. Le potenzialità di crescita esistono, con un progetto a lungo termine che invogli le persone ad investire. Queste opportunità nascono con la nuova strada, per realizzarla la si dovrà suddividere in dieci grandi lotti d’intervento ed ogni anno realizzarne uno». Veddasca è anche sinonimo di stagione turistica invernale grazie alla presenza dell’unico impianto sciistico in provincia di Varese. Quali sono i progetti per la Forcora? Passiamo alla lista dei consiglieri candidati come sono stati scelti? Quali sono i punti qualificanti del programma? «L’italia è composta da circa 5 000 comuni medio piccoli, il nostro impegno può diventare un esempio per questi comuni. Se saremo capaci di dimostrare che una popolazione di 391 abitanti ha il coraggio di trasformare il proprio territorio in un ambiente capace di accogliere le sfide del futuro, mantenendo l’equilibrio con le bellezze paesaggistiche. Oggi si presenta l’occasione di progettare il nostro territorio, attraverso innovativi strumenti urbanistici. Se sbagliamo quest’appuntamento con la storia dovremmo sopravvivere per altri 20 anni. La domanda che mi pongo ogni mattina quando scendo dalla valle per recarmi al mio posto di lavoro è: perché non posso stare a casa mia? Perché non posso dire al mondo intero che si può vivere e lavorare in un’area geografica tra le più belle del Nord Italia? Perché quando guardo fuori dall’ufficio di Mendrisio devo guardare un ambiente massacrato e fatto a pezzi dalla mancanza totale del progetto territoriale, dal non rispetto dei fattori naturali in cui viviamo. Sono certo che tra 20 anni, se oggi cambiamo, potrò dire a mio figlio di non dover scappare per vivere. Il nostro sogno è far riscoprire la gemma preziosa Veddasca, oggi coperta da uno spesso strato di abbandono e mancanza di fiducia, che grazie al nostro impegno e alla nostra voglia di futuro potrà risplendere. Come possiamo farlo? Apertura, conoscenza del territorio, progettazione, produttività, ecologia, servizi. Questi sei termini, semplici, daranno la possibilità di trasformare radicalmente il Nostro Paese».
o.m.
Mercoledi 3 Giugno 2009 |