Vizzola Ticino - L'assessore uscente a cultura e sport č candidato da Insieme per Vizzola, unione delle liste scontratesi alle scorse elezioni. Problemi cruciali del paese l'urbanistica, col recupero del vecchio borgo, e trovare la quadra con Malpensa
Romano Miotti, unitā e continuitā per Vizzola

Vizzola Ticino si compatta sotto la bandiera di Insieme per Vizzola, che candida a sindaco Romano Miotti. Non anticipiamo nulla: è un fatto che la lista, nata dall'unificazione della presente maggioranza con l'opposizione dopo le combattutissime elezioni del 2004 che avevano spaccato esattamente a metà il piccolo centro, sia favorita al voto. La convergenza è nata, lo dice in candidato stesso, perchè «in consiglio comunale ci siamo accorti che il dialogo era possibile, che idee e programmi collimavano, così non abbiamo proprio sentito l'esigenza di spaccare il paese». Insieme è l'unica lista a candidare vizzolesi: si direbbe che il campo sia già suo. A meno che il nome di Bossi campeggiante sullo stemma della Lega Nord non porti a un'inattesa rivoluzione (verde, ovviamente); ma a mettere i bastoni fra le ruote ci sono gli arcirivali "cugini" del Fronte Nord di Max Ferrari, terza forza in lizza. Candidature alternative che facilmente potranno accedere, a questo punto, al consiglio comunale e farsi un'utile formazione alla vita amministrativa. In teoria, data la situazione, in consiglio si potrebbe entrare anche con un singolo voto.

Non si sente in alcun modo spaventato da questa concorrenza Romano Miotti. Quanto ai rivali, dice, «ben vengano se hanno idee che possono aiutarci, io non ho preclusioni. Però noi abbiamo il polso della situazione, siamo residenti». Si è proposto anche di fare di Vizzola un paese duty-free, da parte di uno degli altri candidati: «Vantaggi ne porterebbe, poi dire che sia fattibile...»

Quarantatre anni ad agosto, Miotti viene dall'esperienza di cinque anni da assessore a cultura e sport, anche se, dice, a Vizzola in Giunta non ci si limita a stare strettamente nel proprio ambito di delega. «Così ho potuto seguire discorsi come quelli dell'Ato (ambito territoriale ottimale, gestione idrica, ndr), della gestione dei rifiuti, dei servizi di gas e acqua». Nato e cresciuto a Gallarate, è venuto a vivere a Vizzola nel 2001 con la moglie, vizzolese, sposata nel '97: ha una figlia di otto anni. Professionalmente, lavora presso una società che opera in Agusta Westland. In politica, si definisce «nè di sinistra nè di destra».

Cosa dire di un centro di cinquecento anime, di cui un centinaio arrivate solo nell'ultimo quinquennio, dei suoi bisogni? Il minimo è notare che non esiste nemmeno una scuola, e da anni. I bambini vanno alla materna di Case Nuove, frazione già "delocalizzata" di Somma, quelli più grandicelli alle elementari di Somma Lombardo, i ragazzini alle medie a Gallarate. Vizzola ha un fior di passato industriale, fra centrale elettrica e Caproni, "antenata illustre" di Malpensa. Oggi, con il borgo da recuperare, la popolazione si concentra a Castelnovate, sull'ansa del Ticino; e c'è quasi da chiedersi perchhè il Comune non cambi nome.

«Qui siamo in pochi, e a fare da padrone è il volontariato» di dice il candidato sindaco, che collabora con la Pro Loco e con altre realtà. Il suo vero pallino è il centro sportivo presso cui lo incontriamo, immerso in una verde pineta dal sottobosco curato quasi... all'inglese. Qui sono stati fatti interventi per migliorie, e altri ne seguiranno. Fra i temi del momento c'è ovviamente il Piano di Governo del Territorio. «Lo stiamo elaborando, pensiamo ad una Vizzola che non vada comunque oltre i 7-800 residenti, oltre saremmo già ad un livello di servizi per il quale non siamo attrezzati. Il paese comunque è attivo, ha buoni servizi di base, serviva un negozio di alimentari ed eccolo. Vanno mantenuti e migliorati i servizi, monitorato lo sviluppo della popolazione, difeso l'ambiente insieme al Parco del Ticino, confermare i legami con i Comuni vicini, con l'unione Ferno-Lonate per la polizia locale che vorremmo tradurre in una convenzione, con Somma e Gallarate per i trasporti scolastici, e così via». Fra le idee per i servizi anche quella, se ve ne fosse la necessità, di un micro-nido da ricavare nel vecchio borgo. Quanto ad animare la vita sonnolenta del piccolo paese, vi sono già alcune iniziative. «Ogni primo maggio da cinque anni organizziamo una gara non competitva di mountain bike, quest'anno erano in quattrocento a partecipare. I residenti conoscono bene poi le feste di ferragosto, o l'alborellata di settembre». Sono gli eventi, qui. A due chilometri passa l'universo mondo, trolley al seguito.

Malpensa qui è un problema e non lo è, decolli e atterraggi disturbano molto di più rispettivamente chi sta a nord e a sud. C'è pace qui: non mancano i ristoranti, e nella bella stagione le sponde del fiume si animano di gitanti. Però il luogo appare isolato: «La continuazione della 336 è una cesura fisica nel territorio» riconosce Miotti. «E i boschi, lo dice chi qui ha sempre vissuto, hanno subito un degrado negli ultimi anni». La scienza conferma. «Chi di dovere pensi quindi sì al rumore, ma anche alle emissioni inquinanti». Per il resto, una serie di iniziative piovono dall'alto sul territorio, o lo determinano e quasi assediano: le aree del vecchio borgo di Vizzola, in buona parte in mano a Sea, quelle del business park all'ingresso del paese, il cui futuro dipende dagli sviluppi (o mancati tali) dell'aeroporto, Volandia infine, «quello che era solo un sogno» ricorda Miotti «quando, ancora con Reguzzoni a Villa Recalcati e Claudia Colombo al timone a Ferno, partecipai alla prima riunione». Ora è una bella realtà museale che attende di espandersi. Il problema su Malpensa è però arrivare a Sea, fortezza del lontano e quasi colonialista Comune di Milano. «Inserire uno o due sindaci del nostro comprensorio nel CdA, almeno per sapere quali decisioni vi si prendono, sarebbe una scelta apprezzabile» osserva Miotti. 

Sul piano delle risorse, infine, Vizzola a sentire il candidato è uno dei pochi Comuni tranquilli. Pareggia il bilancio a un milione e mezzo, è considerato quasi "ricco" dai vicini; si è permesso anche il lusso di non aumentare la Tarsu anche se le tariffe di raccolta rifiuti sono cresciute. Analogamente, non è mai stata adottata l'addizionale comunale Irpef. E se c'è qualcosa che un'amministrazione ama vantare, è di non mettere la mani in tasca ai cittadini.

SdA
Venerdi 29 Maggio 2009