«Ho avuto per sei mesi l'onore di rappresentre Golasecca, credo di aver dimostrato di sapermi relazionare con tutti. Mi trovo a correre un anno dopo con le stesse persone, salvo i tre che hanno, in modo poco elegante, determinato la caduta dall'amministrazione». Non dirà di più Maria Maddalena Reggio, per tutti Madì, (ri)candidata sindaco con Golasecca Tradizioni e Futuro, sul “fattaccio” di dicembre che ha determinato il ritorno al voto dopo appena un anno, anzi meno, dalle elezioni che l'avevano vista eletta sindaco. «Golasecca ha il diritto di tornare al voto con la tranquillità di poter scegliere fra i programmi e i candidati».
Intervistare un ex sindaco caduto dopo pochi mesi è un po' particolare. Si resta a metà tra “l'abbiamo fatto” e “l'avremmo fatto se ne avessimo avuto il tempo”, che diventa il “faremo se rieletti”.
Alla voce “fatto” Madì Reggio sottolinea di aver avviato le procedure per portare l'Adsl, già attivata tramite Eolo, su tutto il territorio comunale rimastone a lungo escluso, acquisendo un terreno su cui creare ulteriori impianti; di aver “salvato” la classe prima media del plesso scolastico, a corto di studenti, tramite un convenzione con Mercallo e l'afflusso di alcuni ragazzi di Sesto Calende, dotando anche l'istituto di un'aula di informatica e rifacendone i bagni; di aver infine istituito il Consiglio comunale dei ragazzi.
Quanto alle opere pubbliche, una di quelle prioritarie ancora da fare «è certamente l’acquedotto di Via Cesare Battisti», zona collinare edificata, «bisognerà anche puntare l’attenzione sulla verifica della qualità dell’acqua potabile». Reggio ricorda poi di aver dimezzato tramite una revisione del progetto i costi del progetto di rifacimento dell'ex bar centrale, che sarebbe costato quasi due milioni, candidandolo poi ad un importante finanziamento a fondo perduto (Cariplo-”Genius Laci”) - ottenuto il quale si spenderebbe un quarto di quanto prima previsto. Anche per l'ex Chiesa di San Michele erano disponibili fondi per consentire, senza spese per il Comune, l'avvio dei lavori almeno sull'esterno. Sul sociale, era stata elaborata una bozza di progetto per il centro diurno anziani presso la Casa Grasselli, in pieno centro storico; si era fatto un progetto anche per il micronido individuandolo adiacente alla materna Rigolli. «L'obiettivo» spiega «è potenziare i servizi perchè i golasecchesi restino in paese, e magari anche qualcuno da fuori “venga a trovarci”, anche per aprire le relazioni e non restare chiusi nel nostro piccolo». Nell'ambito del lavoro, «stavamo organizzando informagiovani e informalavoro, dovevano aprire a gennaio».
Per la sicurezza, la giunta Reggio aveva approvato l'accordo di programma per la gestione congiunta della polizia locale con Vergiate e Mercallo. «Le telecamere» precisa, «le vorrei per proteggere i cittadini, non per controllarli».
Sul fronte imprenditoriale, è stato attivato il progetto Artigianfidi per consentire agli imprenditori di accedere a mutui e prestiti a tasso ridotto fino a un totale di due milioni di euro; e resta il no a una grande distribuzione «in grado di minacciare il ruolo del commercio di vicinato del centro storico».
Passando all'urbanistica c'è la questione del PGT, già quasi ultimato sotto l'amministrazione Pandin: averne fermato la pubblicazione viene contestato a Reggio dai rivali, ma l'ex sindaco ha pronta la sua spiegazione. «Non avevamo tra l'altro i pareri della provincia di Varese, ci sarebbe stata confusione, se avessimo pubblicato il PGT i cittadini avrebbero avuto anche difficoltà a portare le osservazioni. Avevano avuto cinque anni per redigerlo, ma si era arrivati di corsa». Fra i “chiodi fissi” di Reggio resta la contrarietà all'ampia “tangenziale” (da 11 metri) sul lato ovest. «Bene mettere in sicurezza la via Matteotti, che è a doppio senso e stretta, ma non con tangenziali fuori misura che ci costerebbero più di quel che possiamo, e per giunta risultano tutt'altro che dirette». Altra previsione che Reggio, pur da architetto del paesaggio, non condivide è quella di un grande parco urbano, se non altro per i costi di manutenzione nel tempo: «piuttosto fare un'ulteriore piazzetta, Golasecca si è espansa verso Somma negli anni e in quella zona un portico, un luogo di ritrovo ci starebbe».
Infine, l'ambiente, vera risorsa di Golasecca. Malpensa è fra le prime preoccupazioni: «Conto di dialogare con tutti i comuni del Cuv, per contare di più e decidere noi del nostro territorio». Quanto agli interventi, «sarà importante mirare alla qualità dei boschi, con riforestazione e riqualificazione. Turismo? Certo, «di nicchia, tramite i battelli sul fiume quando potranno passare anche la diga della Miorina, e per l'archeologia». Una visione in cui si incontrano, appunto, tradizioni golasecchiane... e futuro golasecchese.
Venerdì 26 marzo alle 21 in sala civica un ultimo incontro elettorale con Golasecca Tradizioni e Futuro sarà particolarmente mirato alle associazioni e all'imprenditoria.